Ilaria Salis è decisa a portare i toni e gli argomenti dei centri sociali nel Parlamento europeo, anche se ha già imbarazzato il suo gruppo parlamentare. È ancora incriminata a Budapest, dove il processo a suo carico risulta essere solamente sospeso, non annullato, in ragione dell'acquisita immunità parlamentare. Per questa ragione dal Paese di Viktor Orban pare siano intenzionati a rivolgersi alle autorità europee per chiedere la sospensione del privilegio e poter proseguire con il processo per arrivare a una sentenza. Intanto Salis prende confidenza con i meccanismi e gli organismi complessi della burocrazia europea e quest'oggi ha partecipato, come da lei dichiarato in una storia Instagram, al meeting costitutivo di Libe-Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo.
Una commissione di prestigio per l'europarlamentare di Avs al suo primo incarico, arrivata in parlamento solo per sfuggire al carcere ungherese. Pare che i suoi colleghi abbiano fiducia in lei e che condividano le tesi da centro sociale, che non ha mancato di ribadire nemmeno nell'ultima storia pubblicata sui social. "Lotterò per la causa dei diritti fondamentali e delle libertà, così come ho sempre fatto nei movimenti sociali", scrive l'europarlamentare, che poi aggiunge: "Senza fare alcuna distinzione tra cittadini europei e migranti, tra Paesi dell'Ue e Paesi terzi, tra aree di frontiera interne ed esterne".
Se davvero qualcuno credeva che Salis avrebbe rappresentato gli interessi degli italiani nel Parlamento europeo, che avrebbe dato voce al suo Paese nell'assemblea comunitaria, dopo queste ultime affermazioni dovrà ricredersi completamente. Chiunque altro, invece, ha avuto la conferma che l'elezione di Salis non ha alcuna valenza politica ma, anzi, indebolisce la quota di rappresentanza italiana a Bruxelles. Chi paga regolarmente le tasse e vive sotto il cappello dell'Unione europea, rispettandone regole e assumendosi i doveri, per Salis deve avere lo stesso trattamento di chi non lo fa.
La cultura da centro sociale, d'altronde, Salis ha dichiarato che non la perderà durante il suo mandato e lo dimostra anche il fatto che continui a brandire la bandiera dell'antifascismo come cavallo di battaglia, ormai anacronistico e inutile.
"L'antifascismo oggi, in un periodo di crescenti discriminazioni generate dal capitalismo razziale e alimentate dalla propaganda di destra, non può che significare libertà per tutte", ha concluso Salis. Un concetto che si trova in tutte le rivendicazioni anarchiche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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