Roma - I referendum sulla legge elettorale non sono validi, non essendo stato raggiunto il quorum per nessuno dei tre quesiti proposti. La proiezione dei primi dati definitivi relativi all’affluenza alle urne consente di affermare che per nessuno dei tre quesiti ha votato il 50% più uno degli elettori. Tranne che per il terzo quesito l'affluenza si attesta sotto al 24%. Si tratta del dato più basso della storia: supera in negativo i quesiti su articolo 18 e aborto, fermi poco sopra al 25%. È dal 1995 che il quorum del 50 più uno dei voti, necessario per la validità dei referendum abrogativi, non viene raggiunto.
La Lega esulta "Anche nei momenti più difficili e drammatici, anche nelle difficoltà, noi siamo capaci di vincere perchè la gente è con noi". Lo ha detto il ministro delle Riforme e leader della Lega, Umberto Bossi commentando il risultato del referendum. "Siamo bravi, siamo davvero bravi - ha aggiunto Bossi con tono allegro - e questo deriva dal fatto che stiamo tra la gente e la gente lo capisce". "Messa come l’avevano messa, il risultato del referendum è una vittoria della Lega" esulta il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli. "Per come era stato fatto - ha aggiunto - questo referendum era stato concepito per cercare di distruggere la Lega e perciò, visto il risultato, possiamo dire che è stata una vittoria della Lega". Non è stupito della scarsa affluenza Gianfranco Fini: "I quesiti erano troppo tecnici e sicuramente c’è una certa stanchezza da parte degli elettori. Era prevedibile che fosse questo l’esito dei referendum, anche se mi dispiace dirlo".
Casini: "Bipartitismo fallito" "Il referendum è fallito miseramente e ancora una volta abbiamo speso migliaia e migliaia di euro per un referendum inutile. Il bipartitismo è stato bocciato". Lo afferma il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, che dal suo sito commenta le prime notizie che provengono dallo spoglio dei quesiti referendari.
Casini si augura che ora "i promotori si mettano il cuore in pace" e che "non parlino di complotti perché gli italiani hanno l’intelligenza per capire che dare il 25% di voti ad un partito e consentirgli di prendersi il 55% dei seggi sarebbe stato un salto nel buio per l’Italia e per gli italiani. Ora - esorta Casini - si vada avanti con un partito moderato e di centro".Referendum, Maroni: "Proporrò una modifica alla legge"
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