Era toccato al Grande Fratello ai Pokemon e all'eclisse di sole. Poi ha maledetto la musica rock, Omar Sharif e la bicicletta. Non ha risparmiato le sigarette, gli scultura e pure le partite di pallone. Ma la lista è appena cominciata e chissà quando finirà. Intanto l'Arabia Saudita ha aggiunto un'altra fatwa alle centinaia già classificate: da oggi in poi sarà vietato stampare sulle torte o sui dolci preparati per le festività islamiche frasi o versetti tratti dal Corano. Con una fatwa emanata dal mufti saudita Abdelaziz Al al-Sheikh, ripresa dal quotidiano economico di «Riad 'al-Iqtisad», si vieta letteralmente «la riproduzione di versetti coranici su torte o dolci vari usati durante le feste scolastiche o nelle celebrazioni organizzate nei luoghi di lavoro o per le occasioni familiari».
Secondo il religioso saudita, «è una pratica offensiva nei confronti del Corano stesso. Il fatto di scrivere alcuni versetti su prodotti che si mangiano non è lecito e va vietato». Il leader della corrente islamica wahabita ha ricordato che «non si onora il Corano stampando dei versetti che poi si mangiano, ma lo si fa solo leggendo il libro sacro e ascoltandone il contenuto. Il Corano va letto e non usato per abbellire torte». Il giornale saudita ricorda come l'usanza di decorare le torte usate per le feste con versetti coranici sia molto diffusa nel regno arabo, in particolare in occasione delle gare di memorizzazione del libro sacro organizzate dalle scuole. Pensate sia finita qui? Macchè.
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