Formigoni, fischi e insulti a teatro nell’agguato della "sinistra-chic"

L’appuntamento è istituzionale, al teatro Dal Verme per un incontro dedicato a Expo e vie d'acqua, ma una platea filo-Pisapia contesta il governatore. Sala e la capogruppo del Pd condannano la gazzarra. Il sindaco scappa dal retro

Formigoni, fischi e insulti a teatro nell’agguato della "sinistra-chic"

Non fa in tempo ad impugnare il microfono che viene sommerso da un coro di fischi e insulti. Roberto Formigoni si trova solo sul palco del teatro Dal Verme, ospite poco gradito alla platea arancione. Nessuno ascolta ciò che il presidente lombardo ha da dire sui progetti di rilancio della Darsena in vista di Expo e dalla galleria parte una contestazione pesante.
«Dimettiti, vai a casa» urlano parecchi. E non sono le minacce dei ragazzotti dei centri sociali. No. A fischiare sono le signore della Milano bene, gli elettori incalliti di Pisapia, gli irriducibili della sinistra milanese. Gli stessi che, dopo pochi minuti, applaudono alla citazione del cardinale Carlo Maria Martini, fatta dal filosofo Salvatore Veca, sulla convivenza delle diversità.
Va in onda il solito copione, compresa l’uscita di scena alla chetichella del sindaco Giuliano Pisapia che esce dal retro dal teatro senza dire mezza parola contro i fischiatori. Proprio come fece lo scorso 12 dicembre in piazza Fontana, quando bersaglio degli insulti fu il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà. Solo qualche ora più tardi il capogruppo Pd Carmela Rozza critica «l’intolleranza» verso Formigoni. Gli unici a condannare subito la brutta pagina andata in scena al Dal Verme sono stati gli outsider, quelli non omologati all’onda arancione: dal vice del Consiglio Riccardo De Corato, sbalordito dal silenzio del sindaco, al capogruppo Pdl Carlo Masseroli che già nei giorni scorsi aveva sentito serpeggiare la voce di una contestazione contro Formigoni. Contestazione che, evidentemente, non è stata scoraggiata dagli organizzatori dell’evento.
«Se viene contestato l’assessore Maran - interviene il pidiellino Bruno Dapei - il sindaco si straccia le vesti. Quando vengono fischiati Formigoni e Podestà, allora Pisapia tace». «Un comportamento disdicevole» commenta l’ex sindaco Gabriele Albertini che approfitta dell’occasione per togliersi i suoi sassolini dalla scarpa sull’argomento Darsena: «Ho un grosso rammarico - ammette - Se non avessi ascoltato l’allora candidato sindaco Letizia Moratti ci sarebbero il recupero in superficie a costi del promotore, mille parcheggi sotterranei che avrebbero risolto il problema dei residenti e anche della movida e una qualità urbana eccellente». Il vicepresidente Pdl alla Camera Maurizio Lupi fa notare che a portare Expo a Milano è stata la squadra di Formigoni-Moratti-Prodi. I vertici di Expo, Diana Bracco e Giuseppe Sala, chiariscono che «la contestazione al commissario generale Roberto Formigoni, che quotidianamente svolge la sua opera per Expo, non contribuisce alla nostra causa».
È lo stesso Formigoni a rispondere alla clap arancione. «C’è qualcuno che vuole faziosamente impedire che l’Expo riesca - alza la voce tra i fischi - ma c’è una collaborazione tra istituzioni molto molto positiva».

Applausi per tutti gli altri ospiti della presentazione-spettacolo, compreso il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. Pubblico plaudente anche quando sul palco spuntano Umberto Eco, Philippe Daverio, Carlo Tognoli, Umberto Veronesi che sostiene di non averli nemmeno sentiti i fischi contro Formigoni. Ben accolta anche Livia Pomodoro.

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