La Sampdoria si trincera dietro un rigoroso «no comment», ma i sospetti che filtrano dalla procura di Bari su un presunto coinvolgimento dei blucerchiati nell'inchiesta sul calcio scommesse stanno facendo sobbalzare i tifosi. Nel mirino c'è sempre la partita del 23 aprile 2011, quella vinta 1-0 dai doriani a Bari, più volte tirata in ballo in questi ultimi mesi ma ad oggi ancora in sospeso, in attesa di ulteriori riscontri.
Il tam tam che arriva dalla procura di Bari però è serrato, sarebbe inutile negarlo. E poche settimane fa era stato lo stesso Edoardo Garrone, vicepresidente vicario dei doriani, ad ammettere che «le mele marce esistono, e possono capitare». La presunta combine tuttavia è ancora tutta da dimostrare. Andrea Masiello, ex calciatore biancorosso - ora tesserato per l'Atalanta - finito in carcere perché coinvolto in un vasto giro di gara taroccate (ha anche ammesso di «aver fatto autogol apposta» nel derby perso col Lecce) ieri è stato interrogato per oltre tre ore dal gip Giovanni Abbattista. Il suo avvocato, Francesco Rotunno, si è limitato a poche dichiarazioni «Andrea Masiello è molto stanco, sull'interrogatorio non posso fare alcuna dichiarazione. Posso solo dire che è un uomo molto provato».
Ma come si lega l'indagine su Masiello ai destini della Sampdoria? Stando ai verbali e alle intercettazioni raccolte in mesi di indagine, il giocatore avrebbe proposto al compagno Marco Rossi (un difensore, solo omonimo del capitano del Genoa) di condizionare la partita coi blucerchiati, visto che c'erano in ballo 400mila euro per perdere, trovando a quanto pare sia il suo rifiuto sia i rimbrotti dell'allora tecnico del Bari, Bortolo Mutti, alle prese con una situazione di classifica di fatto compromessa e con una società in difficoltà.
La domanda qui si fa interessante: chi fu ad offrire quei 400mila euro? Alcune fonti giornalistiche su tutte «La Gazzetta dello Sport» - hanno parlato a più riprese di un presunto coinvolgimento di Stefano Guberti, centrocampista ora in forza al Torino ma l'anno scorso alla Sampdoria, e peraltro ex giocatore del Bari. Con la squadra in crisi e ad un passo dalla retrocessione, secondo queste ricostruzioni sarebbe stato proprio Guberti il presunto «emissario» dei blucerchiati per combinare la partita. Che però, per la cronaca, sul campo fu più combattuta dal previsto: Gillet fece qualche parata importante, la Samp riuscì vincere solo su rigore. In molti però ricordano anche un gol fallito, di testa, da Masiello. Che tuttavia va detto non è mai stato un bomber.
Occorre fare un'altra considerazione. Nella seconda parte della scorsa stagione soprattutto dopo le dimissioni del d.g. Gasparin la Sampdoria, a livello societario, era di fatto priva di punti di riferimento e dunque, con tutti i condizionali del caso, risulta difficile pensare che qualcuno, all'interno della società, abbia fatto davvero pressioni su Guberti per provare a «comprare» la partita col Bari. Altro dato, di non poco conto, è che poi Guberti ad oggi non risulta neppure tra gli indagati, nei fascicoli della procura di Bari. Senza poi dimenticare alcune incongruenze: inizialmente si era parlato, ad esempio, di due presunti incontri tra Masiello e Guberti, e poi ancora del telefonino di quest'ultimo agganciato, in un quartiere di Bari, addirittura due giorni prima della partita. In realtà Guberti, così come tutta la Sampdoria, era a Bari il venerdì, visto che si sarebbe giocato di sabato pomeriggio, alla vigilia di Pasqua.
Chiaro che di calcio scommesse però si parlerà ancora parecchio. In ballo il filone barese ma anche quelli di Napoli e, soprattutto, Cremona. Anche qui, dando un'occhiata alle vicende genovesi, tutto è ancora da chiarire: gli ex rossoblù Milanetto e Dainelli sarebbero finiti sul registro degli indagati per la partita Lazio-Genoa 4-2. La stessa gara per cui Repubblica - con l'intervista al latitante Ilievski, uno degli zingari aveva tirato in ballo anche Beppe Sculli, giocatore che però non risulta indagato.
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