Tra geografia e descrizioni: un modo nuovo di raccontare la letteratura

Gli autori anglo-americani raccontati da Barbara Lanati attraverso i paesaggi e la vita sociale che ha caratterizzato intrecci e trame celebri di apprezzati e famosi scrittori

Gli scrittori e i paesaggi. Letteratura e geografia. Storia letteraria delle descrizioni. Un punto critico per i lettori di qualsiasi genere di narrativa. I brani in cui spesso gli autori si dilungano nel racconto di vicende e attimi di vita dei loro personaggi spesso vengono viste da chi ama la lettura come un momento di stasi nell'evolversi di trame avvincenti. Lungi dall'essere un manuale di letteratura, «Desiderio e lontananza» (Donzelli editore, pp.200, 21 euro) rappresenta un caso unico nel panorama editoriale recente.
L'autrice, Barbara Lanati, docente di letteratura anglo-americana all'università di Torino, persegue con cura questo intento: affrontare questo ramo letterario dal punto di vista della geografia di luoghi e uomini che affollano i principali libri e i principali autori, attuali o recenti, della narrativa anglosassone. In realtà, la trattazione affronta libri e film occupandosi a tutto tondo della cultura in senso più generale e le città individuate vengono raccontate sulla scorta di viaggi, film oltre che naturalmente da romanzi che hanno scelto di rappresentare quei luoghi come cornici degli avvenimenti trattati.
In quest'ottica New York viene presa in esame attraverso i suoi mille volti, quello della folla, in primo luogo. Una moltitudine che vaga e recita parti da protagonista. Un'umanità variegata di tipi e di accenti, di idiomi e di modi di pronunciare e interpretare la lingua inglese riproducendo i volti e la provenienza di chi, nella Grande Mela, si trova a vivere o a passarci soltanto stralci di vita. È la città che non dorme mai, dove è sempre ora di punta, dove le strade non sono mai deserte. Il rimando all'Edgar Allan Poe dei «Delitti della rue Morgue» è automatico, così come «Women in love» e «Donne di frontiera innamorate» di D.H. Lawrence sono l'accompagnamento di temi legati all'amore anche a colorazione omosessuale nel volume «Patience e Sarah» di Isabel Miller. Poi il tema dei viaggi sulla falsariga di Henry James e Robert L. Stevenson e l'elenco potrebbe continuare perché non solo e non tutto è New York. C'è la Bloomsbury di Virginia Woolfe e Mrs Dalloway, la beat generation, le poesie di Ferlinghetti che dissacrano perfino i versi di Cecco Angiolieri e la letteratura gotica che richiama alla paura.

«Desiderio e lontananza» è sicuramente un testo unico, fortemente innovativo e sicuramente consigliabile, anche se il suo pubblico sembra essere estremamente selezionato perché il lettore preferenziale è un appassionato di letteratura disposto a leggere i lineamenti anglosassoni in una chiave mai prima utilizzata.

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