Infiltrazioni, agenti segreti e bombe nascoste: eccome come Kiev elimina l'élite di Putin

Un gruppo di spie specializzata dell'eliminazione dei nemici dell'Ucraina. Sono considerati i "liquidatori di russi" dell'Sbu, accusati di aver orchestrato diverse operazioni letali sul territorio della Federazione

Infiltrazioni, agenti segreti e bombe nascoste: eccome come Kiev elimina l'élite di Putin
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Una scheggia conficcata nel cuore dopo l'esplosione di un ordigno nascosto in un lussuoso grattacielo a nord-ovest di Mosca. È questa la causa della morte di Armen Sarkisyan, fondatore di un battaglione di volontari armeni e mercenari attivi nel Donbass e nel Kursk, che è entrato nel mirino dei "liquidatori di russi" dell'Sbu. Il servizio segreto di Kiev che ha creato un gruppo di specialisti in eliminazione per regolare i conti con la Russia.

Per questo genere di operazioni, il Cremlino si rivolgerebbe ai sicari dell'Unità 29155 del Gru, il servizio d'intelligence militare russo. Non deve stupire dunque l'esistenza di un raggruppamento di agenti antagonisti, spie esperte nell'infiltrazione, del reclutamento e nella pianificazione di eliminazioni dirette alle dipendenze del Quinto Direttorato dell’Sbu, il Servizio di sicurezza dell'Ucraina che sta portando avanti la sua guerra silenziosa contro il Cremlino e i suoi alfieri più indesiderati.

Secondo quanto riportato da Guido Olimpio sul Corriere della Sera, gli specialisti nell'eliminazione di alti profili russi sarebbero attivi dal 2014, quando la guerra ibrida tra Mosca e Kiev ha assunto un'intensità sempre più rilevante, prendendo di mira "collaborazionisti e personaggi legati alla Russia". Infiltrando agenti nel campo avversario, e seguendo le tattiche che avevano appreso dal Kgb o dai loro nuovi fiancheggiatori della Cia e dell'Sis, gli apparati d'intelligence occidentali che hanno aiutato Kiev fin dal principio. Una vecchia trama da Guerra Fredda che ricorda le vendette del Mossad israeliano.

La lista nera degli agenti con "licenza di uccidere" dell'Sbu

Il fondatore del reparto Arbat, conosciuto anche con il nome di Armen Golovosky, già collegato a Viktor Yanukovich dall'epoca di Euromaidan e in relazione con i mercenari della Wagner, nonché collaboratore dell'Fsb, il servizio di spionaggio russo, e "autorità criminale della regione di Donetsk" secondo i servizi segreti ucraini, non è il primo profilo entrato nel mirino dell'Sbu. Prima di lui, un alto ufficiale della Flotta del Mar Nero, uno scienziato impegnato in un programma missilistico, il responsabile della Difesa per gli armamenti non convenzionali Igor Kirilov, la blogger nazionalista Vladen Tatarsky e la figlia del filosofo e politologo russo Aleksandr Dugin, Darya Dugina

I metodi impiegati dai liquidatori di russi dell'Sbu hanno previsto l'uso di autobombe, bombe nascoste, in un bar di San Pietroburgo, silenziosamente collocata su un monopattino, o, come nel caso di Kirilov, direttamente nell'abitazione dell'obiettivo, come nel caso dell'ultima eliminazione.

In questa guerra silenziosa fatta di vendette e uccisione di spie, ideologi della propaganda e altri profili altamente simbolici, si riscontra ancora una volta una similitudine non solo con l'operato del Mossad, ma con la tradizione del Soe, l'organizzazione militare e para-militare attiva della Seconda guerra mondiale che ha spesso affidato ad agenti stranieri, come membri della Resistenza, l'eliminazione o il rapimento di figure di alto livello.

Sommate alle azioni dei commando del Gur, il servizio d'intelligence ucraino che opera in stretta collaborazione con le forze speciali militari, Kiev sta dimotrando di essere molto capace nel colpire dietro le linee russe per mantenere alto il morale nonostante la cristallizzazione dei due principali fronti dove si continua a combattere seguendo le tattiche di battaglia convenzionali.

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