"Caccia distrutti": le foto che svelano il blitz ucraino contro la Russia

La conferma della distruzione dei tre jet e del danneggiamento di due edifici nella base aerea di Belbek è arrivata grazie ad immagini scattate da satelliti statunitensi. Smentita dei russi: "Attacco respinto"

"Caccia distrutti": le foto che svelano il blitz ucraino contro la Russia
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Nuovo blitz ucraino in Crimea. Immagini scattate dai satelliti delle compagnie statunitensi BlackSky e Maxar, condivise dalla Cnn, mostrano tre jet da combattimento distrutti ed edifici danneggiati nella base aerea di Belbek, nelle vicinanze di Sebastopoli. I danni sarebbero i risultati di due giorni di attacchi da parte delle forze di Kiev.

Il governatore filorusso locale Mikhail Razvozhaev ha scritto su Telegram venerdì 17 maggio che le truppe di Mosca “hanno respinto con successo un attacco massiccio contro Sebastopoli” e ha affermato che “dozzine” di velivoli senza pilota e “più di cinque droni marittimi sono stati distrutti”. Stando alle sue dichiarazioni, la città avrebbe subito solo un’interruzione parziale della corrente a causa dei detriti di un dispositivo ucraino caduti su una sottostazione elettrica. Da parte sua, l’esercito ucraino non ha fornito molte informazioni. “Non possiamo riferire alcun dettaglio in questo momento perché non ci sono informazioni verificate”, ha spiegato Dmytro Pletenchuk, portavoce del comando Sud.

Il gruppo partigiano Atesh, attivo nella penisola occupata, ha riportato su Telegram che il secondo attacco ucraino ha danneggiato anche un deposito di munizioni d’artiglieria. “Sono stati registrati anche danni significativi all'infrastruttura della base aerea a seguito di una detonazione secondaria”, si legge sul suo canale. Dalle immagini, però, non risulta che vi siano state altre esplosioni dopo l’attacco o che i centri di stoccaggio di missili e proiettili per gli obici siano stati colpiti. Il successo per le forze di Kiev è comunque indubbio ed è l’ennesima riprova dell’efficacia della decisione di concentrare i propri sforzi offensivi contro obiettivi dietro le linee per logorare l’apparato militare russo.

La strategia, però, è limitata dal divieto imposto dai Paesi del blocco Nato-Ue di utilizzare armi occidentali per colpire il territorio della Federazione. Una postura, questa, di cui l’esercito ucraino si è particolarmente lamentato dall’inizio dell’offensiva contro Kharkiv, facilitata dal fatto che le forze del Cremlino hanno potuto utilizzare impunemente le aree di confine per ammassare truppe e condurre attacchi aerei e missilistici contro le posizioni dei difensori.

Proprio a seguito dei recenti successi tattici delle forze di Putin, però, si è sviluppato all'interno dell'Alleanza atlantica un dibattito sulla possibilità di far cadere il divieto in vigore sin da quando le prime forniture di aiuti militari hanno iniziato ad arrivare nel Paese invaso.

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