Giallo sulla sorte di Budanov, il capo degli 007 sparito dal 29 maggio

Il braccio destro di Zelensky potrebbe essere stato centrato da un missile ipersonico

Giallo sulla sorte di Budanov, il capo degli 007 sparito dal 29 maggio
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Gli ucraini negano e smentiscono, ma intanto Kyrylo Budanov, il potente capo dei servizi segreti militari sempre pronto a «uccidere russi in tutto il mondo», non si vede e non si sente più.

L’ultimo suo video intitolato «i piani amano il silenzio» in cui suggeriva di non diffondere informazioni sulla controffensiva ucraina risale ai primi di giugno. Ma il filmato, si è saputo poi, era stato girato parecchio prima. Sicuramente prima del 29 maggio quando un missile ipersonico Kinzhal ha centrato la sede del Gur, il direttorato dell’intelligence militare di cui Budanov è il capo e l’uomo simbolo. Da quel giorno quel «simbolo» è scomparso dalle scene.

Secondo l’agenzia russa Ria Novosti, che attribuisce l’informazione a fonti della stessa intelligence ucraina, il missile, abbattutosi sul quartier generale dell’intelligence militare di Kiev situato nella zona di Rybalsky, avrebbe centrato l’ufficio adiacente a quello del capo dell’organizzazione. Budanov tirato fuori dalle macerie sarebbe stato trasportato con un aereo-ambulanza alla base militare di Rzeszow in Polonia e da lì con un volo militare americano a quella statunitense di Ramstein in Germania. Il resoconto - smentito decisamente da Kiev - coincide con le testimonianze di chi ricorda che il 29 maggio le autorità ucraine bloccarono per molte ore il traffico intorno al quartiere di Rybalsky e al perimetro della sede dei servizi. A confermare le indiscrezioni di Ria Novosti s’aggiunge la sparizione dallo spazio mediatico di un 37enne capo dell’intelligence conosciuto non solo per il suo lavoro nell’ombra, ma anche per l’aggressività dei suoi interventi. Famoso, fra tutti, quel «continueremo a uccidere russi in tutto il mondo» con cui il 7 maggio scorso rispose a chi gli chiedeva conto delle indiscrezioni statunitensi secondo cui sarebbe la mente di numerose operazioni in territorio russo dall’uccisione della figlia di Alexander Dugin, al raid con i droni sulle cupole del Cremlino fino all’attentato al ponte di Kerch, tra Russia e Crimea.

Ma cosa ne è stato di Budanov dopo l’arrivo in Germania? Sempre secondo Ria Novosti il capo del Gur sarebbe stato trasferito in gravi condizioni nell’ospedale Bundeswehr di Berlino.

Il governo di Kiev fa notare che tempo fa la stessa Novosti dava per certo anche il ferimento del capo di stato maggiore ucraino, generale Valerii Zaluzhny, scomparso proprio all’inizio della controffensiva militare. La stessa opacità avvolge la smentita sulla sorte di Budanov firmata sabato da Volodymyr Zelensky in persona. Secondo un video diffuso sul sito del presidente ucraino il capo del Gur avrebbe partecipato a un consiglio di guerra svoltosi nel suo bunker. Ma nelle immagini dei partecipanti non si vede nessuno che somigli al capo dell’intelligence militare. Le ragioni di tanta opacità sono evidenti. Sia l’eventuale ferimento del generale Zaluzhny, sia quello di Budanov sarebbero la conseguenza di due attacchi missilistici condotti grazie a notizie d’intelligence sufficientemente precise e con testate in grado di superare le difese aeree ucraine.

Due elementi estremamente imbarazzanti sia per la Nato, garante dello scudo anti missili su Kiev, sia per un’intelligence ucraina incapace, evidentemente, di tener segreti mosse e spostamenti dei suoi obbiettivi più eccellenti.

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