Spionaggio avanzato e innovazioni laser. Le nuove armi di Israele

Tel Aviv intensifica le operazioni d’intelligence a Gaza, mentre il Ministro della Difesa annuncia l’attivazione del nuovo sistema ad energia diretta

Spionaggio avanzato e innovazioni laser. Le nuove armi di Israele

Negli ultimi tempi, Israele ha deciso di intensificare le proprie operazioni di intelligence nella Striscia di Gaza, calandosi a pieno in uno scenario caratterizzato da tensioni persistenti e dinamiche estremamente delicate. Attraverso l'impiego di droni, le forze israeliane, come emerge dal Jerusalem Post, sembrerebbero aver avviato una campagna di dispersione di dispositivi di spionaggio in diverse aree, con l'intento di raccogliere informazioni critiche su potenziali minacce. Altre fonti, vicine, invece, a fazioni terroristiche palestinesi e riportate dal quotidiano arabo Asharq Al-Awsat, indicherebbero che alcuni di questi droni sono stati utilizzati anche per monitorare ostaggi ancora nelle mani dei gruppi armati. I dispositivi di sorveglianza, tra cui telecamere e microfoni di dimensioni ridotte, sarebbero stati occultati in borse posizionate in luoghi isolati, cimiteri e aree densamente popolate, suggerendo una strategia di raccolta informazioni altamente sofisticata.

Reazioni dei gruppi militanti: Una risposta immediata e determinata

La reazione dei gruppi militanti a queste operazioni israeliane è stata immediata e determinata. Risorse locali, infatti, avrebbero rivelato che membri di queste organizzazioni sono riusciti a identificare e neutralizzare alcuni tentativi di spionaggio, dimostrando un aumento della vigilanza e dell'attenzione alle minacce esterne. Le forze di sicurezza di Gaza, si apprende, hanno avviato un monitoraggio sistematico dei punti in cui sono stati rilasciati i dispositivi di spionaggio, cercando di verificare se agenti israeliani si presentassero per recuperarli. Questo clima di crescente ansia ha portato all'arresto di diversi palestinesi, incrementando ulteriormente la precarietà della situazione.

La strategia di Hamas: Cautela e Contromisure

In risposta all'intensificarsi delle operazioni israeliane, sembrerebbe che Hamas abbia adottato nuove misure di sicurezza, avvertendo i propri membri e sostenitori della crescente sorveglianza, con particolare attenzione alle aree dove avvengono i trasferimenti di ostaggi. Un comandante della sicurezza nazionale del gruppo palestinese avrebbe dichiarato che Israele sta intensificando i suoi sforzi, specialmente durante il mese del sacro Ramadan, per raccogliere informazioni sulle persone sequestrate. Le famiglie dei combattenti sono state esortate a procedere con la massima cautela, suggerendo la necessità di prepararsi a potenziali emergenze. Secondo le narrazioni, questo messaggio, veicolato attraverso canali ufficiali, avrebbe enfatizzato l'importanza di limitare la condivisione di informazioni sui membri di Hamas e di evitare esposizioni mediatiche.

Intanto Israele pensa all’evoluzione della Difesa aerea: Il Sistema Iron Beam

In parallelo a tali operazioni di intelligence, Israele, come superpotenza regionale, sta sviluppando il sistema di difesa aerea Iron Beam, concepito per contrastare minacce a corto e medio raggio, come razzi e mortai. Questa innovazione, secondo le fonti ufficiali, rappresenta un significativo passo avanti nel campo della difesa, essendo basata su un potente sistema d’arma a energia diretta.

Il Ministro della Difesa, Israel Katz, ha recentemente annunciato che il sistema Iron Beam sarà operativo entro circa nove mesi, prima della fine del 2025. Tuttavia, è fondamentale notare che le previsioni passate riguardanti la sua attivazione sono state spesso considerate eccessivamente ottimistiche. Nel febbraio 2022, l’allora primo ministro Naftali Bennett affermò che il sistema sarebbe stato operativo entro un anno, mentre nel gennaio 2023, l'ex capo di stato maggiore dell'IDF, Aviv Kohavi, ha adottato un approccio più cauto, prevedendo un dispiegamento efficace per la difesa contro le minacce aeree provenienti da Gaza entro gennaio 2025.

Laser ad alta potenza, progettato per affrontare minacce aeree a corto e medio raggio

Dalle recenti analisi si evince che l'Iron Beam si configura come un sistema di difesa aerea basato su laser ad alta potenza, progettato per affrontare minacce aeree a corto e medio raggio, tra cui razzi, mortai, veicoli aerei senza pilota (Uav) e missili da crociera. Le risorse aperte prevedono che il sistema possa integrarsi nella rete di difesa multilivello di Israele, assumendo un ruolo complementare rispetto all'affermato sistema Iron Dome. Tale integrazione dovrebbe apportare significativi miglioramenti alle capacità difensive dello Stato ebraico, garantendo al contempo costi operativi nettamente inferiori. Le stime indicano, infatti, un costo di sole 2-3,50 dollari per ogni colpo laser, rispetto ai 40.000-50.000 dollari necessari per un intercettore dell'Iron Dome.

Future implementazioni del sistema

In fasi successive, è previsto che vengano implementate difese laser anche sugli aerei dell'Aviazione israeliana, sebbene questo processo possa richiedere un periodo significativamente più lungo, con stime vaghe che parlano di ulteriori 5-10 anni. Durante una visita agli impianti di Rafael, Katz ha condiviso queste considerazioni sul sistema Iron Beam, lodando il contributo del colosso della tecnologia della difesa nell'ambito dell'Iron Dome e del sistema David's Sling, parte integrante dello scudo missilistico di Israele.

Nonostante il sistema laser si dimostri efficace anche contro i droni, il Ministero della Difesa e le Forze di Difesa Israeliane (IDF) stanno esaminando circa

una dozzina di altre potenziali soluzioni difensive. Questa attenzione è motivata dalla specificità delle minacce rappresentate dai droni, che richiedono approcci distinti rispetto a quelli impiegati per razzi e missili.

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