Kiev spinge su Bakhmut: liberato villaggio a sud. E saltano i viceministri della Difesa

L'esercito ucraino annuncia la liberazione di Klishchiivka, a sud di Bakhmut, e obbliga i russi a difendere la città conquistata dai mercenari Wagner. Silurati sei viceministri della Difesa: licenziata anche la portavoce Hanna Malyar

Kiev spinge su Bakhmut: liberato villaggio a sud. E saltano i viceministri della Difesa
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Dopo Andriivka, il giallo e il blu tornano a sventolare anche su Klishchiivka. L'esercito ucraino ha liberato l'ultimo villaggio a sud prima di Bakhmut, nel nord-est del Paese. Ad annunciarlo stavolta in sincronia i canali ufficiali delle forze armate e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Oggi vorrei elogiare in particolare i soldati che, passo dopo passo, stanno restituendo in Ucraina ciò che le appartiene, nella zona di Bakhmut", ha dichiarato Zelensky in un messaggio su X (Twitter). Le novità sul campo di cui ha parlato il capo dello Stato sono state confermate dal ministero dell'Interno e da un video dell'80esima brigata separata d'assalto aereo dell'aeronautica ucraina. "I soldati della Brigata 'Luty' insieme ai soldati dell'80° brigata d'assalto aereo e della 5° Brigata meccanizzata separata hanno cacciato gli occupanti russi e restituito la bandiera ucraina alla Klishchiyivka liberata", si legge in un comunicato del ministero.

Perché l'Ucraina vuole riprendersi Bakhmut

Adesso che Klishchiivka è tornata sotto il controllo di Kiev, tutte le località a sud di Bakhmut sono state strappate ai russi: Andriivka (venerdì scorso), Optine e Klishchiivka, per un totale di circa 50 km quadrati dall'inizio dell'estate. La città simbolo dell'inconcludente battaglia del Donbass dello scorso inverno – quando Mosca, grazie al massiccio dispiegamento di mercenari della Wagner, è riuscita ad avanzare fino a Soledar e, appunto, Bakhmut – è finita al centro dei combattimenti della controffensiva estiva, attualmente in stallo nella regione di Zaporizhzhia. La cattura di Bakhmut da parte di Kiev non ha grande valore strategico.

Tuttavia, come spiega il think statunitense Institute for the Study of War, lo scopo di questi ripetuti attacchi lungo l'asse di Bakhmut è quello di obbligare la Russia a difendere a oltranza il "tritacarne" conquistato dai miliziani di Prigozhin a maggio e impedire così di dislocare le sue riserve a sud, in particolare le truppe aviotrasportate d'élite (Vdv).

"Le continue azioni controffensive dell'Ucraina a Bakhmut dal giugno 2023 hanno fissato elementi di due delle quattro divisioni russe delle Vdv e di tre delle quattro brigate separate delle Vdv, riducendo drasticamente la capacità delle Vdv di ridispiegare più forze lateralmente per rafforzare il fronte meridionale", scrivono gli analisti militari nel loro report giornaliero. All'Ucraina dunque non interessava soltanto issare per fini propagandistici la sua bandiera su un teatro secondario di scontri durissimi, magari per mostrare ai suoi alleati che le operazioni hanno prodotto tutto sommato qualche buon risultato e che l'armata di Putin può effettivamente essere espulsa dal territorio occupato.

A illustrare meglio la tattica adoperata a Bakhmut è il comandante delle forze di terra ucraina, Oleksander Syrsky. Il generale, secondo quanto riferisce il canale Telegram Military Media Center, ha dichiarato che "la linea difensiva del nemico è stata spezzata in direzione Bakhmut" nonostante i tentativi dei militari russi di "chiuderla gettando nella battaglia tutte le riserve disponibili". Gli occhi di Mosca, ha aggiunto Syrsky, sono puntati su Kupyansk e Lyman, dove proseguono i combattimenti per "riconquistare posizioni perdute".

Come sta cambiando la guerra

L'attenzione era ed è concentrata interamente sulla massacrante guerra d'attrito che Kiev sta conducendo, non senza ingenti perdite, per arrivare al punto di rottura quando i soldati russi, decimati e stanchi, permetteranno di spaccare il fronte e liberare nuove aree occupate. Il capo dello stato maggiore dell'esercito statunitense, Mark Milley, è intervenuto di nuovo sulla possibilità che l'Ucraina consegua gli obiettivi della sua controffensiva. "So che alcuni osservatori dicono che questa offensiva è fallita. Non è fallita", ha detto il generale alla Cnn. "Questa offensiva, anche se più lenta del previsto, ha tenuto".

A Kiev intanto sta per partire una nuova stagione politica, con la nomina ufficiale del ministro della Difesa Rustem Umerov al posto di Oleksij Reznikov e il licenziamento in blocco dei viceministri Volodymyr

Gavrilov, Rostyslav Zamlynskyi, Denis Sharapov, Andrii Shevchenko, Vitaliy Deinegu e Hanna Malyar, quest'ultima nota alle cronache internazionali per i bollettini del ministero che si occupava di redigere e pubblicare sui social.

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