Gli orrendi attentati del 7 ottobre contro Israele chiariscono una volta per tutte a quali pericoli si va incontro quando la deterrenza fallisce. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una guerra di terra in Europa, all'ennesima recrudescenza delle ostilità in Medio Oriente e a un forte aumento delle prove di forza cinesi nell'Indo-Pacifico. Il rischio globale di guerra sta aumentando perché la deterrenza sta fallendo. Quando i nostri avversari comuni si sentono liberi di perseguire i loro progetti malvagi, il mondo diventa molto più pericoloso e meno prospero.
Per invertire questa tendenza, l'America e l'Europa devono impegnarsi ad aiutare l'Ucraina a raggiungere la vittoria, inviando così un chiaro messaggio ai nostri alleati e ai nostri avversari: chi viola la libertà di una nazione sovrana deve pagare un prezzo alto. Il mantenimento del principio del rispetto dei confini e della sovranità in Ucraina è fondamentale per la futura stabilità e pace in Europa. Coloro che credono che le ambizioni di Putin non vadano oltre l'Ucraina si sbagliano di grosso; dovremmo ricordare che questo conflitto non è iniziato nel febbraio 2022, ma piuttosto nel 2014, quando Putin ha annesso illegalmente la Crimea - un atto di aggressione al quale l'Europa e gli Stati Uniti non hanno risposto adeguatamente. A questa annessione sono seguiti quasi immediatamente referendum discutibili nelle regioni ucraine del Donbass e di Luhansk, che Putin ha usato come pretesto per fomentare ulteriori guerre e conflitti nel Paese per i successivi otto anni. Permettere a Putin di ottenere una vittoria definitiva in Ucraina non farà altro che incoraggiarlo a sfidare ulteriormente i confini dell'Europa orientale. Sostenendo l'Ucraina ora, l'Europa può inviare un messaggio forte: le violazioni della sovranità delle nazioni non saranno più tollerate.
Sono quindi incoraggiato dallo sforzo che l'Europa - compresa l'Italia - ha già fatto per assistere l'Ucraina. Il lavoro dell'Unione Europea per l'attuazione di sanzioni ad ampio raggio ha creato un fronte unito in opposizione all'aggressione della Russia. Anche i sacrifici fatti dal popolo italiano per aiutare l'Ucraina sono stati ammirevoli: proprio il mese scorso, il governo italiano ha annunciato un altro pacchetto di aiuti per Kiev, comprendente più materiale militare e aiuti umanitari. L'impegno del primo ministro Meloni nel sostenere l'Ucraina, anche di fronte a una reale opposizione, è stato ammirevole e onorevole. Spero che gli italiani la ascoltino, perché l'invasione ha avuto un impatto drastico anche sull'economia italiana ed europea. L'inflazione, gli alti prezzi dell'energia e la crisi dei rifugiati hanno messo sotto pressione le famiglie e i lavoratori in tutta Europa.
In effetti, sono in molti a sentirsi svuotati dalla guerra e a desiderare che finisca in fretta, a prescindere da ciò che deve essere concesso a Putin. Dobbiamo però essere consapevoli dei costi economici che comporterebbe permettere a Putin di vincere: l'energia non diventerebbe più economica con Putin al comando dell'Ucraina, il che significa che l'inflazione non diminuirebbe. I rifugiati ucraini hanno meno probabilità di tornare a casa con la loro nazione in rovina e la Russia che la controlla. Se vogliamo alleviare le tensioni economiche che questa guerra ha provocato, la strada migliore da percorrere è quella di garantire che le nostre nazioni forniscano all'Ucraina ciò di cui ha bisogno per vincere, piuttosto che permettere a Putin di raggiungere i suoi obiettivi o lasciare che la guerra si trascini all'infinito. Infine, aiutare l'Ucraina è nell'interesse dell'Italia, dell'Europa e degli Stati Uniti, perché la risoluzione finale di questo conflitto avrà ramificazioni ben oltre i confini dell'Ucraina.
A Pechino, il presidente del Partito Comunista Cinese Xi Jinping sta osservando se la determinazione occidentale prevarrà su Putin o se vacillerà. Assicurarsi che l'Ucraina ottenga la vittoria e mantenga la propria sovranità invia un chiaro messaggio a Xi: qualsiasi tentativo di «riunificare» Taiwan con la forza finirà male per lui, mentre permettere a Putin di portare a termine la sua missione non fa che incoraggiare Xi ad attaccare. Le conseguenze economiche di una guerra di questo tipo superano quelle generate dallinvasione di Putin. Inoltre, dovremmo ricordare chi sono stati i più grandi amici della Russia durante il conflitto in Ucraina. Sia l'Iran sia la Corea del Nord hanno venduto droni e missili alla Russia, alimentando l'omicidio di civili innocenti da parte di Putin. L'acquisto di petrolio russo a prezzi scontati da parte della Cina ha tenuto a galla l'economia dello Zar nonostante le sanzioni occidentali. Il Cremlino ha recentemente ospitato leader iraniani e di Hamas.
È chiaro cosa sta accadendo: i regimi che si oppongono all'Europa, all'America e al mondo occidentale si stanno allineando. Il loro obiettivo è sostituire il mondo aperto e libero che sosteniamo con la supremazia del Partito Comunista Cinese, l'impero russo sugli Stati ex sovietici e il dominio islamico radicale sul Medio Oriente, con tanto spazio per far prosperare dittatori come Kim Jong-Un e Nicolas Maduro. In definitiva, questa visione non può coesistere con la libertà e la prosperità che le nostre nazioni hanno conosciuto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. L'Ucraina è la prima linea per impedire che questa visione oscura diventi realtà.
Per stabilire una reale deterrenza nei confronti del Partito Comunista Cinese e del regime iraniano è necessario obbligare Putin a una costosa sconfitta in Ucraina. Spero che l'Italia, l'Europa e gli Stati Uniti continuino a costituire un fronte unito e di ferro a sostegno di questa missione essenziale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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