“Questo è stato un attacco orchestrato dall’Iran. Vogliono distruggere il processo di pace tra il mondo occidentale, Israele, e i paesi arabi”. Non ha alcun dubbio il generale Amir Avivi, ex direttore dell'ufficio del capo di stato maggiore e, attualmente, amministratore del Forum israeliano per la Difesa e la sicurezza, un’associazione composta da oltre 17.000 riservisti tra cui alti ufficiali della riserva e in pensione, comandanti e operatori di tutte le branche della sicurezza israeliana. Quel piano di pace, spiega ancora il generale Avivi che ha alle spalle 30 anni di carriera militare e di lotta al terrorismo, è visto dai nemici di Israele come “una minaccia”. “Gli iraniani hanno voluto preservare Hezbollah per future azioni, e hanno lanciato Hamas”, è la tesi di Avivi.
Ma, esattamente, qual è il ruolo dell’Iran in questa nuova guerra?
“L’Iran è il principale finanziatore, assieme al Qatar di Hamas. Tutta la tecnologia bellica di Hamas viene dall’Iran. E mi lasci dire una cosa sul Qatar: come fa l’occidente a considerare un alleato uno Stato che dà vitto e alloggio al capo di una organizzazione terroristica che in un giorno ha ucciso, decapitato e stuprato più di 1300 civili?”.
Dietro Hamas ci sono anche altri Paesi, ad esempio il Libano e la Russia, che sostengono i palestinesi?
“Sì, è da un anno e mezzo che lo diciamo: c’è un nuovo asse del male che si è venuto a creare con la guerra contro l’Ucraina. Mosca, Teheran, Pechino. Ed è per questo che è importante che l’Occidente sia unito contro l’Iran. Perché è il punto debole di questa catena del male. Non ci dobbiamo stupire se gli Stati Uniti hanno mandato due gruppi navali nell’area, loro hanno capito che questo non è un conflitto tra Hamas e Israele e nemmeno una scaramuccia regionale. Un conflitto regionale può provocare una recessione economica e conseguenze in tutto il mondo”.
Perché Israele e il Mossad sono stati colti di sorpresa da Hamas?
“Innanzitutto, non è il Mossad che ha fallito, sulla striscia di Gaza non lavora il Mossad ma lo Shabak e l’esercito. Il Mossad lavora fuori dai nostri confini. Non so come mai mai sono stati presi di sorpresa, ci sarà un’inchiesta su questo. Quello che posso dire è che ci siamo concentrate su l’intelligenza artificiale e cyber e ci siamo dimenticati dell’aspetto umano. I terroristi invece sono andati offline, lavorando senza AI o altre cose online. Abbiamo bisogno di più spie”.
Come avverrà la controffensiva di Israele e quale ruolo avranno i riservisti israeliani?
“Israele eradicherà Hamas. Per questo abbiamo bisogno di una grossa forza di terra, per entrare a Gaza e togliere il controllo ad Hamas. A fine guerra non ci saranno più operative di Hamas a Gaza. I riservisti sono importantissimi perché l’80% della nostra forza di terra è formata da loro. Migliaia di israeliani in giro per il mondo stanno tornando a casa per prendere servizio.
Non siamo stati noi a scatenare la guerra, ma ci stiamo difendendo da un brutale attacco. A fine guerra, Hamas non ci sarà più e questo sarà un bene non solo per Israele ma anche per gli abitanti di Gaza e per il mondo civilizzato”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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