Raid di Israele su scuola Khan Younis: "Almeno 25 morti"

Tra le vittime ci sono almeno sette donne e bambini, ma il bilancio è destinato a salire ulteriormente

Raid di Israele su scuola Khan Younis: "Almeno 25 morti"
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Nuovo attacco di Israele a Khan Younis, nel sud di Gaza. Secondo quanto reso noto da un reporter di Associated Press, l'esercito israeliano ha attaccato una scuola e il bilancio è di almeno 25 morti. Il portavoce dell'ospedale ha confermato i numeri, sottolineando che tra le vittime ci sono almeno sette donne e bambini. Ma non solo: il bilancio è destinato a salire ulteriormente nelle prossime ore. Secondo le prime informazioni disponibili, l'istituto di Khan Younis ospitava decine di sfollati della Striscia.

La zona non è nuova ad attacchi di Israele. Appena cinque giorni fa - a tre giorni dall'evacuazione della parte orientale della città - le forze dell'Idf avevano preso di mira un edificio di cinque piani vicino all'ospedale Nasser, già al centro del dibattito internazionale per la presenza di fosse comuni al suo interno. Il bilancio delle vittime continua a salire inesorabilmente: secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa nelle ultime 24 ore sono morti 50 civili e altri 130 sono rimasti feriti.

La crisi in Medio Oriente coinvolge anche la Siria, dove nelle scorse ore sono rimaste uccise due persone, tra cui un membro di Hezbollah, in passato guardia del corpo del leader Hassan Nasrallah. In base a quanto reso noto dal capo dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman, l'attacco di Israele è avvenuto con un drone nei pressi di u posto di blocco dell'esercito siriano nei pressi del confine con il Libano. Una vittima dovrebbe essere il combattente Abu al-Fadal Qarnabash, che secondo una fonte era la guardia del corpo di Nasrallah.

Il clima è rovente, a Gaza City la situazione degli sfollati è "pericolosamente caotica".

Nel briefing quotidiano con i media, il portavoce delle Nazioni Unite ha evidenziato che questa situazione segue i recenti ordini di evacuazione emessi da Israele, che ha ordinato alle persone di lasciare le zone dove sono in corso i combattimenti:"Le persone sono state viste scappare in molteplici direzioni, senza sapere bene dove andare e dove potrebbero essere le zone più sicure". Il diplomatico ha aggiunto che i civili palestinesi devono essere protetti "nei loro bisogni basilari, sia se si muovono sia se restano".

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