Trento - Rivolta nel carcere di Trento. Oltre 150 detenuti nell'istituto di via Pilati hanno presentato una denuncia ed una richiesta di indennizzo a causa "di condizioni di vita all’interno della struttura che non possono essere definite accettabili". Secondo i reclusi, "i termini minimi di vivibilità non sono rispettati".
L'azione legale contro il carcere L’azione legale è stata affidata all’Associazione diritti dei detenuti di Roma. Tramite la denuncia verranno chiesti i "danni", in relazione anche alla recente sentenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo, a Strasburgo che recentemente ha condannato l’Italia a risarcire un carcerato bosniaco per 1.000 euro a causa dello spazio angusto in cui è stato costretto a vivere i suoi giorni di carcerazione. Secondo il Comitato per la prevenzione della tortura, lo spazio per persona deve essere di almeno 7 metri quadri, nelle celle delle carceri; per tale motivo i detenuti a Trento contestano la fruizione obbligata di "3,1 metri a testa, calcolati in eccesso".
Le lamentele dei carcerati Il gruppo dei 156 carcerati lamentano anche la scarsa sicurezza: secondo la denuncia vi sarebbe
"un solo estintore per ogni braccio, strumento antincendio che dovrebbe servire a salvare quasi 60 persone". I reclusi segnalano preoccupati infine, in qualche cella, la "presenza della terza branda che non è a norma".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.