"Via i fasci dalla Sapienza" Un blitz dei centri sociali "imbavaglia" Buontempo

Il convegno sul diritto alla casa è stato rimandato. I centri sociali hanno esposto striscioni fuori dalla facoltà con tanto di musica e interventi al megafono. Azione universitaria: "L'ateneo stesso è in balia di violenti"

"Via i fasci dalla Sapienza" 
Un blitz dei centri sociali 
"imbavaglia" Buontempo

Roma - "Diritto alla casa". Era questo il titolo del convegno che si sarebbe dovuto svolgere oggi all’aula V della facoltà di Giurisprudenza dell’università La Sapienza organizzato dai rappresentanti di Azione Universitaria, formazione studentesca di destra, che doveva ospitare gli assessori alla Casa del Campidoglio Alfredo Antoniozzi e della Regione Teodoro Buontempo.

Convegno rimandato dopo che alcuni universitari del Movimento con alcuni rappresentanti dei centri sociali hanno esposto striscioni fuori dalla facoltà come "Fuori i fascisti dall’università" e "Nessuna lezione sul diritto alla casa da chi ci specula su", con tanto di musica e interventi al megafono. "La presenza di un nutrito gruppo di esponenti dei centri sociali ha costretto gli organizzatori a rimandare l’iniziativa - denuncia Andrea Volpi, coordinatore nazionale di azione Universitaria - Quando gli studenti sono costretti a entrare e uscire dall’Università scortati dalla Digos vuol dire che l’ateneo stesso è in balia di violenti e chi lo gestisce non è in grado di assicurare agli studenti il diritto di libertà e la sicurezza degli spostamenti. Chiederemo ai rappresentanti del parlamento di portare i fatti della Sapienza nelle aule delle massime istituzioni, per fare in modo che questo clima di odio possa essere destrutturato attraverso un’azione diretta allo smantellamento dei centri di violenza che circondano la città universitaria e si annidano in quartieri come San Lorenzo".

Pronta la risposta degli studenti dei collettivi: "Il governo della città e della Regione già da tempo cercano di legittimare le loro politiche razziste e la loro empasse sui temi sociali cercando legittimità grazie alle loro organizzazioni giovanili.

È grave che l’Ateneo abbia messo a disposizione finanziamenti per l’iniziativa, che, nonostante questo, è andata praticamente deserta. Evidentemente la cultura democratica dell’università ha dimostrato che nessuna agibilità sarà mai concessa a neofascisti, speculatori e palazzinari".

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