Di ambiente se n'è sempre occupato, tanto da diventare ministro proprio di quel settore specifico. Eppure, dopo una carriera politica attiva durata trent'anni, Alfonso Pecoraro Scanio non ha più potuto sostanzialmente esercitare il proprio potere nei "palazzi" che contano. Dal 2008, infatti, si è dovuto reinventare una nuova vita professionale lontano dal Parlamento, da cui è dovuto uscire un decennio e mezzo fa senza più riuscire a ritornarvi: né là né in altre importanti sedi istituzionali. La sua totale adesione all'ecologia e all'ambientalismo lo ha comunque sempre accompagnato anche in questo periodo di assenza legislativa. Andiamo a scoprire quale è stato il suo percorso politico e di che cosa di sta occupando adesso.
Da radicale a ministro: le tappe di Pecoraro Scanio
Alfonso Pecoraro Scanio nasce a Salerno il 13 marzo 1959. Dopo le scuole dell'obbligo frequenta il liceo classico "Torquato Tasso" del proprio comune di origine ed è qua che consegue il diploma nel 1977. Si laurea nel 1982 in Giurisprudenza con una tesi sul diritto di petizione popolare, in diritto pubblico comparato. Da neolaureato, dopo la morte improvvisa del padre, rileva lo studio legale di famiglia ed esercita la professione di avvocato per circa dieci anni. La sua formazione politica coincide con gli studi liceali all'interno dei movimenti nonviolenti e radicali. Fonda, insieme ad altri militanti, l'Associazione Salernitana del Partito Radicale e nel 1979 viene eletto presidente del Consiglio Federale campano del movimento di Marco Pannella. Diventa anche uno dei fondatori di Radio Radicale. Nel 1985 ecco la sua prima poltrona politica: viene eletto al consiglio comunale di Salerno nelle liste dei Verdi e si impegna all'opposizione, mentre nel 1987 è direttamente assessore della prima giunta di alleanza tra sinistra e Verdi del comune campano. Poco dopo approderà anche al consiglio regionale della Campania, dove si impegna per i parchi regionali e la difesa dei suoli agricoli.
Il 1992 è l'anno del suo debutto in Parlamento: candidato con la Federazione dei Verdi nella circoscrizione Napoli-Caserta, viene eletto alla Camera dei Deputati, dove resterà ininterrottamente per i successivi sedici anni. Quello è il periodo in cui gode di una notevole esposizione mediatica, partecipando frequentemente non a programmi televisivi strettamente politici, ma è anche spesso ospite di spettacoli d'intrattenimento: canta infatti a un'edizione del Festival di Sanremo, balla nella trasmissione "Furore", su Rai2, fa un coro con Alessandra Mussolini da Costanzo e si esibisce con Aida Yespica al Bagaglino.
Un presenzialismo che contribuisce a farlo diventare ministro della Repubblica per la prima volta nel 2000 come responsabile del dicastero delle Politiche agricole e forestali. Dopo cinque anni all'opposizione, sostiene Romano Prodi a presidente del Consiglio dopo avere perso le primarie interne del centrosinistra. Nel 2006 torna così al governo, questa volta come ministro dell'Ambiente. Qua viene pesantemente contestato dal centrodestra che gli rimprovera la malagestione dei rifiuti in Campania. Il suo incarico durerà due anni scarsi: con la caduta dell'esecutivo di centrosinistra, Pecoraro Scanio esce definitivamente anche da Montecitorio e dintorni.
Il legame stretto con i 5 Stelle
Di certo non è rimasto a guardare una volta terminata la sua carriera politica, perché in pochi anni è diventato presto presidente del Consiglio Generale della Fondazione UniVerde, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Campagna Amica, nonché docente di Turismo e Sostenibilità presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca e l'Università Tor Vergata di Roma. Più recentemente è ritornato in auge con qualche sporadica ospitata televisiva nei talk show, parlando di ambiente e sostenendo apertamente la politica di Giuseppe Conte come premier e di Virginia Raggi a sindaca di Roma.
Non è un caso che, nell'ottobre 2021, abbia promosso alle Comunali capitoline la lista "Cultura e Innovazione Roma Ecologista" in sostegno della prima sindaca uscente grillina: il simbolo, che vede come capolista l'ex ministro del governo Prodi Alessandro Bianchi, raccoglierà solo 10.328 voti (pari all'1,02%) senza eleggere alcun consigliere.
Del resto il rapporto con il Movimento Cinque Stelle è sempre stato molto stretto, visto che Pecoraro Scanio è spesso intervenuto sull'ambiente sul blog di Beppe Grillo. Non è escluso che nel 2024 possa candidarsi al Parlamento europeo proprio con i grillini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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