"Cerca di creare disordini". Ora Landini punta il dito contro il governo

Il segretario della Cgil insinua il sospetto che in fondo sia l'esecutivo a cercare il caos "anziché fare il suo mestiere"

"Cerca di creare disordini". Ora Landini punta il dito contro il governo
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Prima invoca la rivolta sociale e fomenta gli animi, poi se la prende con Giorgia Meloni e insinua il sospetto che in fondo sia il governo a seminare vento per raccogliere volontariamente tempesta. Come se fosse tutto calcolato al millimetro, una sorta di piano ben studiato e architettato. Sì, Maurizio Landini - tra un urlo a squarciagola e l'altro - è riuscito anche nell'impresa di parlare di chissà quale progetto dell'esecutivo: "Il problema vero è che il governo non sta ascoltando e non vorrei che fosse il governo che sta cercando in tutti i modi di creare dei disordini anziché fare il suo mestiere". Siamo al paradosso, al ribaltamento totale della situazione.

Insomma, avete letto bene: non lo afferma esplicitamente, ma usa la forma dubitativa. Che, dal punto di vista comunicativo, somiglia a un'affermazione del proprio pensiero. Intervenuto nella sua puntuale ospitata a Di Martedì, programma condotto da Giovanni Floris su La7, Landini non ha fatto alcun passo indietro sulla rivolta sociale a lui tanto cara e ha rilanciato: "Quando la gente è pronta a scendere in piazza rinunciando al proprio stipendio vuol dire che non ne può più".

Il segretario della Cgil ha poi rispedito al mittente le osservazioni di chi lo accusa di vestire i panni di esponente del centrosinistra piuttosto che di leader della Confederazione generale italiana del lavoro: "Io faccio il leader sindacale e non politico. La differenza è che io voglio risolvere i problemi delle persone che, essendo iscritte al sindacato, ogni mese pagano. Quando i problemi non si risolvono, la mia funzione è trovare tutti gli strumenti possibili per poter dare delle soluzioni". Peccato che non sia consentito distrarsi un solo secondo, altrimenti si rischia di non capire se stia parlando Landini o Elly Schlein dai banchi dell'opposizione.

Cosa ne pensa il segretario della Cgil dell'odio che sta dilagando nelle piazze d'Italia? Trova inaccettabili i fantocci di Meloni e dei ministri dati a fuoco? Ritiene intollerabili i cori, che da mesi vengono propinati per le strade del nostro Paese, contro il governo etichettato come

autoritario e pericolo per la democrazia? Sostiene che non ci siano i fascisti, i soliti fantasmi neri, dietro le violenze contro le forze dell'ordine? O crede che tutto ciò sia un teatrino calcolato dall'esecutivo Meloni per non fare il proprio mestiere?

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