"Sono felice e mi sento benissimo, di salute sto benissimo. Qualche amico voleva fare grandi festeggiamenti, per carità... Sto per andare a pranzo con 5-6 persone". A partire dalla giornata di oggi, domenica 12 novembre, Roberto Formigoni torna a essere ufficialmente un uomo libero: l'ex presidente della Regione Lombardia ha infatti terminato di scontare la sua condanna, avendo saldato il proprio debito con giustizia dopo la condanna definitiva inflittagli a cinque anni e dieci mesi per corruzione. L'ex senatore di Forza Italia, 76 anni, era rimasto per cinque mesi nel carcere di Bollate nel 2019, dopo di che ha affrontato gli arresti domiciliari e l'affidamento in prova ai servizi sociali.
Intervistato dal Corriere della Sera, Formigoni ha parlato di una condanna ingiusta e ha aperto a una possibile nuova candidatura politica nel centrodestra. L'orizzonte è quello di giugno per le elezioni Europee. "La cosa che mi è pesata veramente è l'ingiustizia della condanna che ho subìto. Sapere di non avere mai compiuto quello di cui mi accusavano - sostiene Formigoni - e che stavo sopportando l'idea di una sentenza politica senza colpa e senza prova, come disse il grande avvocato Coppi dopo avermi difeso in Cassazione. All'inizio ero sommamente dispiaciuto anche per tutti quelli che mi avevano stimato, voluto bene e che mi avevano votato". Poi aggiunge: "Avrei fatto meglio a non fare quelle vacanze, perché un presidente di Regione, seppure lavorasse come un matto tutto il santo giorno, anche nelle vacanze avrebbe dovuto avere un atteggiamento più modesto".
Inevitabile la domanda sul suo ritorno in politica. "Io non ho ancora deciso, per il momento devo chiudere un percorso - afferma facendo riferimento al fatto che nei prossimi mesi i giudici valuteranno formalmente se ha completato positivamente l'affidamento -. Voglio dare una risposta seria e responsabile. Non mi interessa occupare un posto per ottenere una rivincita, ma se ci sarà uno spazio per una elezione vorrei dare il mio contributo per riportare i giovani ad aver un rapporto diverso con la politica". In questo momento comunque "non sono candidato da nessuna parte e le elezioni sono a giugno, si vedrà e comunque prima bisogna verificare se e quando potrò candidarmi, e questo non è ancora chiaro. Voglio prima rientrare nella vita normale".
Sicuramente la decisione, come conferma all'Ansa, "non deciderò né entro fine mese né entro fine anno - aggiunge - ho tempo fino a marzo e aprile. Istintivamente in questo momento dico no, però mi confronterò, ascolterò e poi deciderò". Per candidarsi, infatti, dovrà anche ottenere la cancellazione delle pene accessorie, come l'interdizione dai pubblici uffici.
Eventualmente, la candidatura sarebbe sicuramente sempre all'interno nel centrodestra: "Io sono sempre stato un cattolico popolare, la mia casa è il Partito popolare europeo". Infine, un giudizio su Giorgia Meloni: "Ho una grande stima per lei e alcuni suoi ministri, ma sono e sarò un popolare democratico cristiano dentro il centrodestra".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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