Elly Schlein e Giuseppe Conte. Doppia intervista: uno a Repubblica, l'altra alla Stampa. Doppia intervista per raccontare un "campo largo" che ancora non c'è e che difficilmente esisterà in futuro (almeno se restano queste le premesse). I due leader dei due principali partiti di opposizione stanno giocando una partita nella partita. Si marcano, si smarcano, provano ad allearsi nei giorni pari e si attaccano nei giorni dispari. Si parlano a favore di telecamere nelle principali piazze italiane, dialogano a distanza a suon di interviste e dichiarazioni, ma quando si tratta di allearsi sul campo, il “nuovo” campo largo crolla come un castello di carte. Alle prossime elezioni amministrative del 14 e 15 maggio, Partito democratico e Movimento 5stelle saranno alleati soltanto in sei capoluoghi su diciassette.
Il "nuovo" campo largo
Un numero esiguo per parlare di convergenze e, ancora meno, per provare ad imbastire un’alleanza strutturale a livello parlamentare. L’asse tra i due continua, solo a parole. Giuseppe Conte, leader del movimento, concede un’intervista a Repubblica. Il tono accomodante, le parole al miele, le possibili “convergenze". Tutto fa pensare ad una possibile alleanza.
Dall’altra parte Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, raccoglie il testimone del leader grillino e risponde a distanza con un’altra intervista. Incalzata da La Stampa e messa da parte la passione per i colori e per la moda, la leader dem prova a districarsi nel complicato mondo della politica e delle alleanze. Apre a Conte e al Movimento 5stelle su alcuni temi, rimane più ondivaga su altri. Un modo per tenersi le mani libere e continuare la competizione, quella vera, con i grillini.
Conte apre al Partito democratico
Le concessioni di Giuseppe Conte nei confronti del nuovo Partito democratico targato Schlein ci sono, e non sono poche. “Le sensibilità di Elly Schlein – esordisce Conte – sono compatibili con le nostre”. Tutti pronti per una nuova alleanza? Niente affatto. Il cammino per l’intesa, nonostante i dossier comuni, è lungo e colmo di ostacoli. A partire ovviamente dalla politica estera, senza dimenticare le piccole grandi questioni nazionali.
“Sono sicuro – continua l’avvocato – che su alcuni temi, ad esempio sul salario minimo, le sensibilità di Schlein possono essere compatibili con le nostre. Su altre – questo il vero nodo – viaggiamo su binari differenti: dalla guerra alla questione dell’inceneritore”. “C’è un dialogo con Schlein – assicura Conte – ma deve essere chiaro tutti che per noi non contano gli incontri di vertice ma le convergenze sui temi, sui territori”
Schlein pronta a "unire le forze"
Elly Schlein, sentita da La Stampa, risponde all’avvocato del popolo e prova a stilare i dossier su cui marciare uniti. Molto pochi a dire la verità: salario minimo, sanità pubblica e contrasto al progetto del ministro Calderoli sull’autonomia differenziata. “Continuiamo a sentire il bisogno, dopo la sconfitta di settembre e delle ultime regionali, di provare a unire le forze sui terreni di battaglia comune: la difesa della sanità pubblica, il contrasto al progetto Calderoli di autonomia differenziata, il salario minimo e la conversione ecologica”.
Tra i tanti punti, quello su cui Pd e 5stelle potrebbero realmente convergere è la guerra in Ucraina. Le sfumature tra Conte e Schlein in merito alla difesa armata di Kiev stanno svanendo.“Giusto sostenere il diritto alla difesa del popolo ucraino – spiega Schlein e continua – Mi convince meno infilare in questo dibattito la questione dell’aumento lineare della spesa militare. La strada – rivendica la segretaria – non è aumentare la spesa militare di ogni singolo Paese europeo”.
Insomma, l’accozzaglia giallo-rossa a parole potrebbe essere già pronta: “Se mettiamo
avanti i temi su cui non siamo d’accordo – spiega la giovane segretaria – manchiamo alla responsabilità che abbiamo verso chi ci vota di costruire un’alternativa alle destre”. Contro le destre “cattive” vale tutto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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