I prossimi giorni, la nave Sea Eye dell'omonima Ong tedesca li dovrà trascorrere nel porto abruzzese di Ortona a causa del fermo amministrativo disposto per la violazione del decreto Piantedosi. La nave, quando le era già stato assegnato il porto dalle autorità italiane, ha arbitrariaente interrotto la navigazione in quella direzione per dirigersi verso un barchino per il quale Alarm Phone aveva fatto una segnalazione ma verso il quale era già partito il coordinamento degli assetti italiani della Guardia costiera. Nello stesso giorno, anche se per motivi diversi, sono state fermate due navi Ong, la seconda è la Mare*Go, che nonostante le fosse stato indicato il porto di Trapani come destinazione, ha arbitrariamente scelto lo sbarco a Lampedusa. Ora, entrambe chiedono soldi.
Trattandosi della prima violazione del decreto, alle due Ong è stata comminata una multa in forma ridotta di un terzo da 3.333 euro. Ovviamente, com'era preventivabile e ovvio secondo il solito copione seguito dalla flotta civile, sono partite le lamentele. Incapaci di accettare che al mondo esistano leggi, che devono essere rispettate, e Paesi che hanno una propria sovranità involabile, avanzano la costante pretesa di dettare le loro condizioni e quando si scontrano con la realtà, che è diversa, inizia il solito valzer di vittimismo. "Secondo una nuova legge italiana è vietato effettuare ulteriori soccorsi dopo l'assegnazione di un porto sicuro, come ha fatto l'equipaggio della Sea eye 4 quando ha soccorso 32 persone in pericolo secondo il diritto internazionale", scrivono dalla Ong, omettendo che un'operazione degli assetti italiani fosse già partita. Niente di nuovo, solo la solita costruzione narrativa viziata per costruire un racconto di comodo.
Nel loro modo di vedere il mondo, non dovrebbero mai sottostare alle leggi statali, quindi non dovrebbero essere sanzionati in caso di violazione. E quando questo accade, si ammantano di vittimismo e allungano la mano per chiedere soldi. Ora, la lamentela è perché il porto di Ortona è troppo caro. "Alla penale si aggiunge un costo di ormeggio nel porto di Ortona, che è più alto rispetto al porto spagnolo dove la nostra nave di soccorso trascorre il tempo tra una missione e l'altra. Ci sono anche costi aggiuntivi per il personale e il carburante. La determinazione e la multa comportano costi aggiuntivi di circa 20.000 euro. Ovviamente non lasciamo che questo ci scoraggi. Sfortunatamente, il saldo del nostro conto sì.
Pertanto la nostra richiesta a voi: aiutateci a contrastare questa politica misantropica", dicono per avere ulteriori donazioni. La solita solfa che descrive perfettamente il modus operandi di queste organizzazioni, che possono contare su lauti finanziamenti, anche dal governo tedesco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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