Decreto salva casa oramai in dirittura d'arrivo. Previsto infatti per il pomeriggio di domani l'arrivo in Consiglio dei ministri della norma portata pervicacemente avanti nelle ultime settimane da Matteo Salvini. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti si dice molto orgoglioso del risultato che sta per ottenere, assicurando nuovamente che non si tratta di un condono, bensì di una semplificazione: "Una sanatoria di tutte le piccole irregolarità che ci sono all'interno delle case di milioni di italiani. Non si può rimanere per vent'anni ostaggio della burocrazia per una finestra di 20 centimetri, per due gradini su una scala - ha spiegato -. Andiamo a liberare le case di milioni di italiani dalla burocrazia".
La bozza si compone di tre articoli. Il primo apporta "modifiche al Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 - Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia"; il secondo introduce disposizioni circa le "strutture amovibili realizzate durante l'emergenza sanitaria da Covid-19", mentre il terzo articolo reca "disposizioni di coordinamento e entrata in vigore".
Sarà più facile vendere casa
Le misure sono tutte finalizzate "a rimuovere quegli ostacoli, ricorrenti nella prassi, che determinano lo stallo delle compravendite a causa di irregolarità formali", si legge nella relazione illustrativa della bozza. Dunque, si manifesta concreta e attuale la "necessità di rimuovere situazioni di incertezza giuridica in merito allo stato di legittimità degli immobili" con riferimento alle cosiddette "lievi difformità", nonché di "garantire il legittimo affidamento dei privati proprietari di immobili" rispetto a difformità edilizie a vario titolo tollerate dall'ordinamento, che, tuttavia, "non consentono di dimostrare lo stato legittimo dell'immobile", si legge nella relazione.
Maggiori interventi in edilizia libera
Il decreto prevede alcune modifiche all'articolo 6, comma 1, del Tue (che è il Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia). Con questi cambiamenti che entreranno in vigore con il licenziamento del decreto salva casa da Palazzo Chigi e dalla controfirma del Presidente della Repubblica, si potranno ampliare le categorie di "interventi che possono essere eseguiti in edilizia libera", ovvero quelle operazioni "che non richiedono alcun titolo abilitativo, né permesso e/o comunicazione, in quanto non eccessivamente impattanti".
Tende e coperture
Nel primo articolo si introducono facilitazioni per "opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici" la cui struttura principale sia costituita da "tende, tende da sole, tende da esterno, tende a pergola con telo retrattile anche impermeabile, tende a pergola con elementi di protezione solare mobili o regolabili" e che sia addossata o annessa agli immobili o alle unità immobiliari, "anche con strutture fisse necessarie al sostegno e all'estensione dell'opera". Si precisa che le opere in oggetto "non possono determinare la creazione di un organismo edilizio rilevante" e, comunque, di uno "spazio stabilmente chiuso, con conseguente variazione di volumi e di superfici". Queste dovranno necessariamente avere "caratteristiche tecnico-costruttive e profilo estetico tali da ridurre al minimo l'impatto visivo e l'ingombro apparente e devono armonizzarsi alle preesistenti linee architettoniche".
Pompe di calore e vetrate amovibili
Sempre per quanto riguarda l'edilizia libera, si potranno eseguire anche gli interventi di manutenzione ordinaria, di installazione di pompe di calore <12 kw, di rimozione di barriere architettoniche e d'installazione di vetrate panoramiche amovibili (le cosiddette Vepa) installate su logge e balconi. Rientrano in questo capitolo anche la realizzazione e installazione di vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti "dirette ad assolvere a funzioni temporanee di protezione dagli agenti atmosferici", miglioramento delle prestazioni acustiche ed energetiche, riduzione delle dispersioni termiche, parziale "impermeabilizzazione dalle acque meteoriche non solo dei balconi o di logge ma anche di porticati rientranti all'interno dell'edificio".
Le tolleranze costruttive cambiano
In relazione agli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024, le tolleranze costruttive sono "riparametrate in misura inversamente proporzionale alla superficie utile". Di fatto, "minore è la superficie utile, maggiore è il limite consentito percentualmente". Il dl stabilisce "diversi valori in relazione alle tolleranze entro le quali ritenere per legge che il mancato rispetto dell'altezza, dei distacchi, della cubatura, della superficie coperta e di ogni altro parametro delle singole unità immobiliari non costituisca violazione edilizia". Tutto questo si rende necessario perché permette di tenere conto, nell'ambito della definizione della tolleranza, di "discostamenti minimi rispetto alle caratteristiche costruttive previste nei titoli abilitativi che, se considerate su superficie di modesta entità, possono impattare, seppur minime, per più del 2% del totale". Riassumendo, lo stesso discostamento impatta percentualmente in modo diverso a seconda della superficie prevista in origine.
I dehors costruiti durante il Covid si salvano
L'articolo 2, invece, riguarda tutte le "strutture amovibili realizzate durante l'emergenza sanitaria da Covid-19". Stiamo parlando dei dehors che erano stati realizzati per "finalità sanitarie, assistenziali, educative durante lo stato di emergenza nazionale" soprattutto nel pieno della fase 2 della pandemia in prospettiva del Green Pass.
Questi spazi "possono rimanere installati". Tuttavia, si precisa, "resta ferma la facoltà per il Comune territorialmente competente di richiederne in qualsiasi momento la rimozione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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