"La destra ostacola...". Il delirio della Boldrini sull'omicidio di Primavalle

La deputata dem chiede prevenzione per evitare tragedie come quella di Primavalle. Poi cambia registro e sferra un pretestuoso fendente politico alla destra: "Si appella alla fantomatica teoria gender..."

"La destra ostacola...". Il delirio della Boldrini sull'omicidio di Primavalle
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L'attacco alla destra non manca mai. Anche quando non se ne avverte il bisogno. Anche quando non è il caso. Nell'ottica della contrapposizione politica è comprensibile che vi sia una dialettica sempre accesa, ma vi sono circostanze sulle quali sarebbe opportuno astenersi da valutazioni pretestuose. O quantomeno avventate. Al riguardo, segnaliamo una recente e discutibile uscita di Laura Boldrini, che sui social si è scagliata contro la maggioranza di governo a partire da una riflessione sull'omicidio di Primavalle. Il lettore si chiederà probabilmente cosa c'entri la politica con il terribile fatto di cronaca consumatosi nella periferia romana. Di seguito, la spiegazione secondo il Boldrini pensiero.

"Oggi contiamo la vittima di femminicidio n. 55 dei primi sei mesi del 2023. Una giovane di soli 17 anni, uccisa a coltellate da un coetaneo e poi abbandonata dentro un sacco in un carrello della spesa, accanto ai cassonetti dell'immondizia. Come uno scarto, un rifiuto. Davanti a questa immane tragedia, non si può che ribadire quanto ci sgoliamo da sempre a ripetere: si possono fare le migliori leggi del mondo, si possono inasprire le misure penali, ma ciò non basta e non basterà mai", ha scritto l'ex presidente della Camera e deputata dem sui social. E fin qui, nulla di sbagliato. A questo punto, però, il repentino e opinabile cambio di registro.

Con un balzo, Boldrini è passata infatti dalla cronaca alla politica. E ha aggiunto: "Quello che ancora manca è un serio e capillare lavoro culturale, a partire dalla scuola, dove andrebbe introdotta una nuova disciplina di studi: l'educazione sentimentale. Senza che questo percorso venga ostacolato dalla destra, la quale continua ad appellarsi a una fantomatica e non meglio identificata 'teoria gender' - che nessuno, nemmeno a destra, ha ben capito cosa sia - rendendo quindi difficile anche a chi insegna affrontare un tema a cui non possiamo più sfuggire". Il nesso logico ci sfugge, a maggior ragione leggendo le ulteriori argomentazioni della deputata.

"Nelle scuole va insegnato il rispetto verso le donne, la condivisione degli oneri tra uomo e donna. E soprattutto va insegnato cos'è l'amore, che non è mai sopraffazione nè violenza", ha infatti continuato l'ex presidente della Camera. E infatti non ci risulta che qualcuno nel centrodestra sia contrario a questi valori assolutamente condivisibili (sarebbe assurdo accadesse). Eventuali contestazioni sono invece sorte ogni qual volta dall'area progressista si è tentato di unire questi sacrosanti principi alla promozione di ideologie di genere che non trovano tutti concordi. E che da tempo sono al centro di un legittimo confronto tra le idee.

"Se non agiremo sulla causa di questi incessanti femminicidi, continueremo a rimanere alla finestra in attesa di veder passare e contare l'ennesima vittima. Un conteggio che vorremmo non dover tenere mai più", ha concluso la deputata dem.

Che la politica intervenga sulla prevenzione educativa e culturale è certo auspicabile. Che lo faccia a partire da rivendicazioni di parte, tuttavia, non ci sembra il miglior modo di iniziare questo necessario percorso.

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