"Rischiamo la morte". L'ultima follia dell'ecoattivista contro il governo

Giulio Giuli, membro di Ultima Generazione, accusa il governo Meloni: "Pericoloso e irresponsabile, semina odio". E sfida la legge: "Non ci fermeremo per queste norme spauracchio"

"Rischiamo la morte". L'ultima follia dell'ecoattivista contro il governo
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Dagli eco-attivisti arriva un nuovo atto di sfida alla legge. Tra monumenti imbrattati e strade bloccate, Ultima Generazione non ha alcuna intenzione di rivedere le proprie azioni che finiscono per essere condannate anche da chi sposa le loro causa che poi prendono le distanze da un atteggiamento irrispettoso verso le bellezze del nostro Paese e i cittadini. Anzi: Giulio Giuli ha rincarato la dose, puntando il dito contro il governo di centrodestra e rilanciando l'operato del movimento ambientalista.

L'attacco al governo

Il membro di Ultima Generazione - intervistato da La Stampa - ha accusato l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni di essere "pericoloso e irresponsabile" aggiungendo che dal suo punto di vista "nega il cambiamento climatico e semina odio". Giuli nella sua uscita ha poi puntato l'attenzione su un'altra questione, affermando che è presente il pericolo che finisca come a Panama "con gli attivisti uccisi a sangue freddo".

Nell'arringa il 60enne di Reggio Emilia se l'è presa con quella che ha definito "una tv di regime" che spesso fa ricorso a termini come eco-terroristi o eco-imbecilli. Li ha bollati come modi di comunicare pericolosi, termini "offensivi e fuori dalla realtà". In sostanza ha imputato al governo e ai presunti media compiacenti la colpa di diffondere un sentimento di odio. "Prima o poi qualcosa potrebbe succedere. Il pericolo lo vedo", ha dichiarato Giuli.

La sfida alla legge

Nel pacchetto sicurezza approvato di recente dal Consiglio dei ministri è prevista un'ulteriore stretta contro i blocchi stradali. Tra le altre cose viene estesa alle ferrovie la fattispecie di illecito amministrativo che punisce chiunque impedisce la libera circolazione su strada ordinaria e viene prevista la trasformazione dell'illecito amministrativo in reato quando il fatto è commesso da più persone riunite. "Non ci fermeremo certo per queste norme spauracchio", ha già avvertito il membro di Ultima Generazione.

Giuli ha parlato di distrazione di massa e di una reazione muscolare che però, ha assicurato, non è destinata a cambiare le modalità delle proteste. Ha voluto sottolineare che nel movimento ambientalista c'è piena consapevolezza di un'urgenza così grande che chi scende in strada non teme le misure ma ha paura del panico per ciò che sta subendo il pianeta. Infine il membro di Ultima Generazione ha avuto da ridire anche sulla rabbia degli automobilisti che spesso sbottano e si ribellano ai blocchi stradali che, ad esempio, impediscono loro di recarsi sul posto di lavoro in orario: "Non mi puoi dire che perdi un quarto d’ora di lavoro, perché quando il pianeta collasserà lo perderemo tutti".

Non bastava l'atto di accusa al governo e ai media: l'eco-attivista si è sentito in dovere pure di impartire una lezioncina a chi si sveglia la mattina sul presto per svolgere il proprio impiego e osa infuriarsi se un gruppo di manifestanti gli ostruisce il passaggio con la macchina. Siamo al paradosso. La loro battaglia continuerà.

L'auspicio è che le sanzioni introdotte possano via via mettere la parola fine a un modo di protestare che in fin dei conti danneggia chi vorrebbe semplicemente lavorare o sottoporsi a una visita in ospedale.

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