La vittoria del centrodestra alle elezioni regionali è stata nettissima: la storica coalizione si è affermata con margini molto ampi sia in Lombardia sia nel Lazio, volando oltre il 50% e incassando un risultato che rafforza anche il governo. Le opposizioni sono state asfaltate e ora dovranno fare i conti con una situazione molto delicata, con cifre che bocciano i partiti al di fuori dell'attuale maggioranza. Alla base del successo di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia c'è un motivo ben preciso che ha decretato il trionfo finale.
Perché il centrodestra vince
A spiegare le dinamiche che hanno portato a un esito così schiacciante è stata la sondaggista Alessandra Ghisleri, secondo cui tutto ciò riflette anche l'umore prevalente nel nostro Paese: "Avere indicazioni chiare da parte di chi si dimostra di essere coerente. Una qualità che Giorgia Meloni ha dimostrato di avere. Ecco, perché a poco meno di 5 mesi dalle elezioni politiche, in due Regioni così differenti, è stata confermato l'appoggio a questa chiarezza".
In sostanza il centrodestra è stato premiato dagli elettori grazie all'offerta politica che non si è basata sull'azionare una macchina del fango contro gli avversari, ma che si è sviluppata attraverso la spiegazione limpida e lineare delle proposte da mettere in campo. Non è passato inosservato l'elevato astensionismo, dovuto anche alla mancanza di punti di riferimento alternativi. E qui la sinistra ha le sue responsabilità: "Quando c'è un candidato e una coalizione forti, le persone si indirizzano in quella direzione. Ma chi ha un piccolo accenno diverso e non trova un punto di approdo, perde il 'credo'".
Il centrodestra si è mostrato in grado di catalizzare le preferenze degli elettori, mentre la sinistra ha riscontrato gravi difficoltà e non ha avuto una capacità attrattiva: "Se non hai la forza di coinvolgere gli elettori, rischi di perderli per strada. Chi si sente escluso – e qui veniamo al punto centrale – ti affidi a chi il cambiamento lo può fare. Ecco perché ha rivinto la destra. C'è stata una conferma dei voti di destra e sono mancati quelli di sinistra".
I guai della sinistra
Il tornado del centrodestra ha messo in evidenza anche le enormi lacune nel campo rosso. Tutti i partiti dell'opposizione dovranno avviare una fase di riflessione interna, un'azione introspettiva dettata dalla disfatta elettorale. "L'astensionismo è stato più alto a sinistra. Con una battuta si potrebbe dire che a sinistra il partito più forte è stato proprio quello dell'astensione", ha dichiarato Ghisleri.
Il direttore di Euromedia Research, intervistato da La Stampa, ha messo sotto la lente di ingrandimento ogni singola forza politica. Il Partito democratico non si è fatto superare dai grillini, ma ora si affaccia alle primarie e il nuovo segretario dovrà sbrogliare un nodo assai cruciale: "Il Pd dovrà decidere se diventare competitivo o complementare rispetto ai 5S".
Il Movimento 5 Stelle ha confermato le proprie difficoltà in occasione delle elezioni amministrative: il 15% delle Politiche aveva lasciato sperare in un momento di rinascita, ma il M5S è sprofondato in maniera inequivocabile. Ghisleri ha spiegato che questa volta i grillini "avevano una candidata nuova con la difficoltà di affrontare un passaggio non 'suo' e dovendo giustificare che, dopo aver governato assieme al centrosinistra, poi correvano da soli".
È tutt'altro che esente da colpe pure il Terzo Polo, che si è arenato e si è dimostrato lontano dalle preferenze degli elettori.
"Nella campagna delle Politiche si erano concentrati sulle zone Ztl ma stavolta avevano un campo di 'gioco' molto più largo, tra l'altro in una Lombardia nella quale il Pd governa in quasi tutti i capoluogo", è stata l'analisi della sondaggista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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