"È democrazia". Pure Cuperlo boccia l'idea della Schlein

Gianni Cuperlo contrario alla consultazione online proposta da Elly Schlein: "I gazebo sono esercizio di democrazia". A decidere sarà la direzione Pd di mercoledì 11 gennaio

"È democrazia". Pure Cuperlo boccia l'idea della Schlein

Il Partito democratico torna a fare i conti con la realtà. Prima la discussione sulla data delle primarie che, per evitare un ingorgo tra elezioni regionali e appuntamento con i gazebo, rischiano di slittare dal 19 al 26 febbraio. Adesso il Pd non trova pace nemmeno sulle modalità di voto. La querelle sul voto online alle primarie, chiesto a gran voce da Elly Schlein, ha colto di sorpresa i suoi diretti sfidanti. Stefano Bonaccini cerca di sorvolare ma la sua posizione rimane orientata sul no. Gianni Cuperlo si aggiunge al fronte dei gazebo e boccia la proposta di Elly Schlein.

La proposta di Elly Schlein

Il dibattito sul voto online alle primarie del Pd da l’idea di un partito privo di contenuti e scarno di proposte politiche. A preoccupare i vertici del Nazareno è anche il calo drastico degli iscritti. Tanto che al momento si parla di 50mila tesserati dei quali 10mila online. Una sorta di emorragia interna se guardiamo ai numeri dichiarati negli anni passati: dagli oltre 800mila del 2008, ai 370mila del 2108. La vana speranza di Elly Schlein è quella di evitare il rischio che i gazebo rimangano vuoti ma non solo.

La proposta della giovane candidata di affiancare ai tradizionale gazebo anche il voto online è frutto anche, se non solo, di calcoli politici. In questo modo la vicepresidente dell’Emilia Romagna potrebbe contare sulla partecipazione online della sua base elettorale, i giovani. E soprattutto potrebbe sfruttare la sua popolarità tra i non iscritti al partito per superare Bonaccini, favorevole al voto tradizionale ai gazebo. A schierarsi a favore dalla giovane deputata sono, tra gli altri, Laura Boldrini e Alessandro Zan.

Il "fronte dei gazebo" si allarga

La strategia Schlein, compresa dai suoi sfidanti alla corsa per la segreteria Pd, non ha trovato terreno fertile tra i vertici dem. L’ultimo, in ordine cronologico, a bocciare la proposta della giovane anti-meloni, è Gianni Cuperlo. Incalzato da La Stampa, Cuperlo rende nota la sua posizione:“Personalmente resto dell’idea che uscire di casa e andare al circolo, stringere le mani e parlarsi sia un buon esercizio di democrazia”. E perfino Cuperlo si accorge di quanto il dibattito del Pd in vista del Congresso sia assurdo e autoreferenziale:“Le pare sensato che noi discutiamo di regole - si chiede il candidato dem - siamo stati al governo dieci anni senza vincere, la frattura con i pezzi del nostro mondo si è consumata”. Anche Stefano Bonaccini, che ha cominciato il suo tour elettorale dalla Puglia, archivia il dibattito sulla consultazione online: “Sono qui per parlare di lavoro, sanità, ambiente e Mezzogiorno. Delle regole, delle votazioni online se occuperà la commissione preposta”.

La direzione del Pd

Schlein ha intenzione comunque di portare la sua proposta alla direzione della prossima settimana. A decidere sarà quindi la direzione del Partito democratico convocata per mercoledì 11 gennaio alle ore 12. Lo scontro da politico diventa normativo. L’articolo dello statuto in questione è il numero 12 che parla del voto online delle primarie.

I contrari alla consultazione online ritengono impossibile modificare l’articolo a poco più di un mese dalle primarie. Al contrario, i sostenitori della proposta, precisano che la “carta” del Pd non esclude il voto online.

Secondo loro, andrebbero semplicemente precisati modi e garanzie nel regolamento. In quell’occasione sostenitori e detrattori della proposta dovranno uscire allo scoperto e decidere con chi schierarsi: Schlein da una parte, Bonaccini dall’altra.

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