Ingroia, vita da Vip. Dai libri alle feste fino alla passerella

Nel mezzo a un terremoto politico-istituzionale il pm trova il tempo di andare alla mostra del Cinema, dove viene accolto come una star

Ingroia, vita da Vip. Dai libri alle feste fino alla passerella

Ma come farà? Giornate di 27 o di 35 ore? Settimane di nove o dieci giorni? Già, come fa a star dietro a tutto e a tutti Antonio Ingroia, procuratore aggiunto di Palermo. Impegnato era impegnato anche prima, non v'è dubbio, ma da quando gli sono capitate tra le mani, anzi all'orecchio, quelle telefonatine tra Napolitano e Mancino, è entrato in un vortice di impegni non proprio e non sempre istituzionali. Prendete ieri, per esempio. È stata una di quelle giornate da agenda fitta-fitta per lui. Due-giornali-due, di quelli autorevolissimi come Repubblica e il Fatto hanno dischiuso la sua mattina e quella degli italiani, pubblicando due-interviste-due a lui medesimo sul ricatto cui è, o sarebbe, sottoposto il presidente della Repubblica. Interviste in cui naturalmente lui continua ad ipotizzare che Napolitano è ricattato da Panorama o dalle fonti di Panorama e a difendere la riservatezza proverbiale della Procura di Palermo («Non siamo contro il presidente, qualcuno sta usando con lui metodi sporchi. Panorama mette insieme tre altri articoli di testate diverse per sostenere una ricostruzione falsa. Fuori da ogni etica giornalistica»).

E fin qui tutto, o quasi, nella norma, visto che la voglia e il tempo di distillare confidenze e asserzioni ai giornali, possibilmente amici, non gli è mai mancata, in tutti questi anni. Poi però, sempre di buon'ora, la sua giornata di ieri ha preso una svolta importante, una svolta, come dire, di mondanità impegnata. È approdato, proprio come le star, direttamente sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia per assistere alla proiezione del Caso Mattei in versione restaurata. Ma ancora più e ancor dopo, per presenziare, con l'affetto di sempre, alla consegna del Leone d'oro alla carriera al regista Francesco Rosi. Tutto è cominciato attorno alle 14 ed è andato avanti fino a pomeriggio ben inoltrato. Davvero un bel gesto da parte del popolare magistrato quello di farsi vedere nella Sala Grande del Palazzo del Casinò per una cerimonia alla quale, tradizionalmente, vengono rigorosamente ammessi, a discrezione della famiglia del premiato, solo gli amici intimi, i parenti e i conoscenti di vecchia data. E dopo che le richieste vengono, giustamente, sottoposte ad un'attenta valutazione.

Resta il fatto, non il Fatto quotidiano nel caso specifico, che il giudice Ingroia, che pure si trova nel bel mezzo di un'inchiesta che scotta e di un leggerissimo terremoto politico-istituzionale trova encomiabilmente il tempo per andare dappertutto. Avant'ieri sera era a Piazza pulita davanti alle telecamere de La7 per confrontarsi in diretta con il direttore di Panorama, Giorgio Mulè. L'altro giorno, per la precisione mercoledì 29, proprio quando sono uscite le anticipazioni sullo scoop di Panorama riguardo alle intercettazioni delle conversazioni di Napolitano si è invece fatto vedere, anzi, è entrato in campo a Pontremoli per la «Partita del Cuore», tra la nazionale cantanti e la nazionale dei magistrati. Ma prima di indossare le scarpette da football ha trovato il tempo di presentare la sua più recente opera letteraria, «Palermo».
Presentazione del libro che, a voler essere precisi, lo sta costringendo ad un vero e proprio giro d'Italia. Un paio di esempi, fra i tantissimi dei suoi «incontri ravvicinati»: mercoledì 4 luglio, a Milano, alle 21, in compagnia di Nando Dalla Chiesa gli è toccato andare allo Spazio Melampo di via Carlo Tenca, mentre il giorno dopo, giovedì 5 luglio, ha riportato il suo libro Palermo nella città che ha ispirato il titolo, dove, alle 18, alla libreria Kursaal Kalhesa di Foro Umberto, 21 è stato protagonista indiscusso di una lunga chiacchierata con il pubblico dei suoi lettori, o potenziali lettori, in compagnia, ancora una volta, di Nando dalla Chiesa ma anche di Leoluca Orlando che ne ha approfittato per corteggiarlo politicamente.

Anche se lui ad ogni pie' sospinto ripete che, per il momento, almeno per il momento, a darsi alla politica non ci pensa neanche lontanamente. E così, impegno dopo impegno, troverà il prossimo 9 settembre anche il tempo, come ha promesso, di raggiungere il Parco della Versiliana di Marina di Pietrasanta per il terzo compleanno del Fatto quotidiano. Giornale, per chi si fosse messo solo adesso all'ascolto, che gli è particolarmente caro.

Alla Versiliana parlerà ovviamente del suo libro ma darà corpo e voce anche un dibattito sul tema della «trattativa» Stato-mafia per poi offrire magari la sua penna e le sue idee quando tutti i redattori del giornale in festa si trasferiranno nella villa del parco per confezionare da lì un Fatto tutto speciale.

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