Via libera ai test ai magistrati. Nordio: "Nessuna interferenza dal governo"

Il governo Meloni dà l'ok al decreto voluto dal ministro della Giustizia che riguarderà soltanto l'ingresso in magistratura: "La procedurà verrà affidata al Csm", precisa il Guardasigilli. Anm: "Norma che getta ombra sui magistrati"

Via libera ai test ai magistrati. Nordio: "Nessuna interferenza dal governo"
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Il governo licenzia il decreto legislativo che introduce i test psicoattitudinali per l'accesso alla professione del magistrato. Il Consiglio dei ministri ha infatti emanato la norma voluta dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ed è certamente il passaggio più delicato perché non era contenuta nella legge delega voluta dal Guardasigilli predecessore, Marta Cartabia, ed è stata introdotta solo su richiesta delle commissioni Giustizia di Camera e Senato. La riunione a Palazzo Chigi dell'esecutivo presieduto da Giorgia Meloni si è limitata a costruire la cornice del decreto, introducendone esclusivamente il principio. Tutta la procedura di questi test sarà affidata al Consiglio Superiore della Magistratura: "Non vi sono interferenze da parte del governo salvo quelle burocratiche", dichiara il responsabile del dicastero di via Arenula.

Nordio: "Si attua la legge delega di due anni fa"

"Il provvedimento più importante riguarda l'attuazione della legge delega del giugno 2022 sulla riforma dell'ordinamento giudiziario - afferma il ministro Nordio durante la conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri -. Inutile nasconderci che il punto più dolente e oggetto di controversie riguarda l'esame psicoattitudinale". Tuttavia il guardasigilli precisa che "non c'è alcuna interferenza da parte dell'autorità politica o del governo" e ritiene che questo decreto legislativo attua la legge delega che è stata approvata due anni fa: "Però va detto che questa legge, quando è stata presentata alle commissioni Giustizia di Camera e Senato, è stata inviata al mio ministero con delle osservazioni" ed è quindi "un dovere quasi del governo quello di adeguarsi", sottolinea Nordio. La norma entrerà in vigore nel 2026.

L'esponente di governo si dice poi rammaricato "come ex magistrato" per avere assistito a una polemica che non si aspettava: "Ho letto addirittura che sarebbero stati istituiti dei test periodici dei magistrati in servizio". Invece no: si tratta semplicemente di "un'attuazione della legge delega del 2022, che pone come termine finale essenziale il 30 marzo". Un esecuzione del provvedimento che riguarda "soltanto l'ingresso in magistratura, quindi tutto quello che abbiamo sentito sulle valutazioni periodiche della psiche dei magistrati sono vuote astrazioni polemiche, perché nessuno ha mai pensato di introdurre una cosa del genere", ribadisce.

Anm: "Crea una suggestione, valutiamo sciopero"

Quella sui test psico-attitudinali ai magistrati in ingresso "è una norma simbolo" che serve "a creare una suggestione, che i magistrati hanno bisogno di un controllo psichico o psichiatrico". Così il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, ospite dell'ultima puntata di "Otto e mezzo". Il capo dell'Anm aggiunge di essere lui rammaricato "della scarsa attenzione che la magistratura ha", perché il ministro "deve comprendere che le nostre non sono polemiche sterili". "Non c'è un'esigenza reale, ma solo simbolica, per dire che i magistrati non sono equilibrati. I controlli già ci sono - ha spiegato -. È un messaggio simbolico per gettare ombra sulla magistratura". A chi gli chiede se ci sarà uno sciopero per protestare contro questo provvedimento, Santalucia risponde: "Ne parleremo, vedremo. Siamo tutti uniti, è una norma irrazionale. Entrerà in vigore nel 2026, ci sarà lo spazio per convincere della sua totale inutilità", ha aggiunto.

"Perché non sottoporre al test il capo della polizia giudiziaria?"

L'esame psicoattitudinale è previsto per tutte le funzioni più importanti del Paese, ricorda Nordio: "Per i medici, per i piloti di aereo, ma è soprattutto previsto per le forze dell'ordine. Questa è una domanda che vorrei fare a chi polemizza proprio tra i miei ex colleghi con questa scelta e vorrei una risposta logica e non polemica". Il ragionamento sviluppato in questo senso dal ministro della Giustizia diventa poi il seguente: "Il pm è il capo della polizia giudiziaria, che viene sottoposta ai test psicoattitudinali. Se noi sottoponiamo a questi test chi ubbidisce al comandante, è possibile non sottoporre al test psicoattitudinale chi ha la direzione della polizia giudiziaria?", si chiede retoricamente il Guardasigilli, il quale si aspetta una risposta compiuta. "Non vorrei che fosse la solita polemica ed evanescente", conclude.

"Con questo decreto aumentiamo da tre a quattro il numero di volte che si può tentare l'esame per l'accesso alla magistratura", aggiunge il ministro della Giustizia. Il Consiglio dei ministri - ricorda l'ex magistrato - ha approvato un provvedimento "molto importante sul collocamento dei magistrati fuori ruolo. Numerose sono state le pressioni per diminuire questo numero e lo abbiamo portato a 180".

La norma, ha chiarito Nordio, "entrerà in vigore nel 2026, perché ci siamo resi conto che non sarebbe possibile depauperare organi di ordine costituzionale primario dalla presenza di magistrati che sono essenziali", ha aggiunto.

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