Liguria, slitta in vertice di centrodestra in attesa dell'incontro tra Toti e Salvini

Il centrodestra ligure attende prima di riunirsi: il colloquio tra il governatore e il ministro Salvini è slittato e il posticipo, si legge nella nota, è "necessario per permettere al vice ministro Edoardo Rixi di contribuire al meglio"

Liguria, slitta in vertice di centrodestra in attesa dell'incontro tra Toti e Salvini
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Rinviato il vertice dei segretari di maggioranza in Liguria, previsto per giovedì 26 luglio. All'ordine del giorno, come si spiega nella nota congiunta, "la discussione sul tema delle concessioni autostradali prevista in Consiglio dei ministri, convocato nella stessa giornata". I leader regionali Matteo Rosso (FdI), Edoardo Rixi (Lega), Carlo Bagnasco (Forza Italia), Ilaria Cavo (Noi Moderati-Lista Toti), Umberto Calcagno (Udc) hanno sottolineato che la decisione è stata assunta "per permettere al vice ministro Edoardo Rixi di contribuire al meglio alla discussione".

Stando a quanto hanno poi spiegato fonti della maggioranza, il rinvio a data da destinarsi è stato necessario anche per aspettare l'incontro di Matteo Salvini con il governatore Giovanni Toti, ancora agli arresti domiciliari. I due si sarebbero dovuti vedere la settimana scorsa nella casa di Ameglia del governatore ma pochi giorni prima è stato consegnato a Toti un altro avviso di garanzia per il secondo ordine di custodia cautelare. Nel giorno dell'incontro, poi, il presidente della Regione Liguria è stato sottoposto all'interrogatorio di garanzia e l'incontro con Salvini è slittato. Essendo già stato autorizzato, non dovrebbe essere fissato a grande distanza. Molto dipende dall'agenda particolarmente fitta del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture.

Nella nota in cui è comunicato il rinvio, il centrodestra sottolinea che "desidera altresì esprimere la piena solidarietà al presidente Giovanni Toti in questo momento difficile". Tutto questo mentre dalla sinistra si continua a premere sulle dimissioni di Giovanni Toti, che al momento non sono state decise e non sono nemmeno prospettate dallo stesso governatore. "Il pm ha il diritto e il dovere di proseguire le sue indagini, un amministratore e un politico ha il diritto e dovere di restare al suo posto fino alla sentenza definitiva altrimenti non tradisce se stesso, ma il popolo che gli da ha dato il voto", ha spiegato il ministro Carlo Nordio pochi giorni fa in tv. Il titolare del ministero della Giustizia ha anche aggiunto che "se dovesse dimettersi, vorrebbe dire che subordinerebbe la volontà popolare a un'indagine che un domani può anche rivelarsi infondata". Come troppo spesso accaduto.

Nonostante quanto dichiarato da Elly Schlein, per altro, la Regione Liguria non è "tenuta ai domiciliari insieme a Toti" ma tutte le incombenze vengono svolte dal suo vice, nominato proprio per fare le veci e prendere il posto del governatore in caso di sua indisponibilità.

Il Pd e gli altri partiti di opposizione sperano di riuscire a far dimettere Toti per obbligare nuove elezioni e forzare così la volontà popolare, con l'obiettivo di prendere possesso anche di questa Regione. Ma ogni congettura, finora, è pura utopia e sogno per Schlein e compagni.

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