"È l'ora della radicalità". Franceschini sostiene Elly Schlein

Dario Franceschini si "converte" a Elly Schlein: "Bisogna provarci con lei, incarna una nuova sinistra puntata sui diritti civili e ambientalismo"

"È l'ora della radicalità". Franceschini sostiene Elly Schlein

Nel giorno della sua candidatura a segretaria del Partito democratico, Elly Schlein aveva promesso di trasformare le correnti in un'unica “onda” di elettori. Non aveva fatto i conti con gli esponenti del suo stesso partito. I giocatori delle correnti non sembrano intenzionati ad accogliere le buone intenzioni della giovane deputata, e allora, cominciano a fare quello che gli viene meglio, schierarsi e dividersi. Dalla parte di Stefano Bonaccini o viceversa, con Elly Schlein.

L'endorsement di Franceschini a Elly Schlein

Dario Franceschini, si legge in un retroscena del Corriere della Sera, una decisone sembra averla già presa. Manca l’ufficialità ma tutto lascia pensare che l’annuncio arriverà a breve. Franceschi la prende alla larga,“è cambiato il mondo, è cambiata la politica ed è cambiato il modo di fare la politica” ma dopo alcune digressioni arriva al punto: “Schlein incarna una nuova sinistra, puntata sui diritti civili, sull’ambientalismo, è giovane, molto mediatica”. Non mancano di sicuro i complimenti alla giovane leader e continua: “è più strutturata di quanto sembri”. E finalmente, dopo aver preso la rincorsa, il leader di dem si lancia in un annuncio roboante: “Bisogna provarci con lei, che è una sveglia”.

Franceschini è intenzionato non solo ad appoggiare la Schlein, ma anche ad ostacolare il percorso congressuale di Stefano Bonaccini. Ai suoi occhi, il presidente della regione Emilia Romagna, tranquillizza la macchina del partito perché “in piena continuità con la tradizione Pci-Pds-Ds-Pd”. E l’affondo di Franceschini pesa come un macigno: “Bonaccini non invertirebbe la tendenza verso un lento quanto inesorabile declino. Più chiaro di così.

Il sogno Pd: la leader anti-Meloni

L’intento politico di chi sostiene la candidatura di Schlein è presto detto: sul piano politico, spingere il Pd nelle braccia del Movimento 5stelle mentre, a livello mediatico, giocare la carta della donna progressista, stella nascenta della nuova sinistra alla guida del partito. Il tutto condito con una evidente contrapposizione Elly – Giorgia, con la giovane vice presidente dell’Emilia Romagna nelle vesti di segretaria anti-Meloni. A confermare la nostra tesi è lo stesso Franceschini: “Chi l’avrebbe detto che Meloni sarebbe diventata premier? – spiega l’ex ministro e aggiunge –“dobbiamo capire che questa è la stagione della radicalità”.

Il ruolo della moglie di Franceschini

Un ruolo importante per la candidatura della politica con tripla cittadinanza (italiana, svizzera e statunitense), lo ha sicuramente giocato Michela di Biase, moglie di Dario Franceschini. La scelta dell’ex ministro della Cultura di convertirsi a Schlein, pare essere guidata dall’influenza della moglie. A confermare il fatto che alle spalle della decisione di Franceschini ci sia lo zampino di Michela di Biase, sono le dichiarazioni della moglie a sostegno della giovane candidata.

Solo pochi giorni fa si esprimeva cosi nei suoi confronti: ”Elly non ha chiesto il permesso a nessuno, è giovane, determinata e credo che su di lei ci sia un attenzione morbosa proprio per il fatto di essere donna”. “Si fa fatica ad accettare che possa imporsi a prescindere dagli uomini”.

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