Romano Prodi, solo pochi giorni fa, ha mosso un'accusa nei confronti di Giorgia Meloni, che a suo parere governerebbe filo-guidata da Washington. Anzi, il presidente del Consiglio italiano sarebbe "obbediente a Trump" e perfino a Elon Musk, nell'idea di Prodi. Una ricostruzione, questa, che dalla maggioranza respingono con fermezza, anche perché il trascorso politico di Prodi, in tal senso, presenta ben più di qualche anomalia, come ha voluto ricordare Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario di Stato alla Giustizia.
"Al di là delle farneticazioni di chi nega, contro ogni evidenza, il conclamato protagonismo internazionale dell’Italia grazie proprio alla postura del Presidente Meloni, è bene ricordare a Prodi che l’obbedienza ad attori, potenze, interessi non nazionali è un campo sdrucciolevole. Obbediva a qualcuno Prodi quando, nella piena ortodossia della linea indicata dalla crociera sul Britannia, 'privatizzava' e svendeva Sme, Iri e Telecom?", scrive l'onorevole in una nota. "La crociera sul Britannia, a cui seguì la stagione delle privatizzazioni di prodiana memoria, era gratuita e senza costi per l’Italia? Effettivamente se c’è qualcuno in Italia che, proditoriamente, si intende di 'obbedienza' è proprio Romano Prodi", ha concluso Delmastro.
Per contestualizzare il riferimento dell'onorevole di Fratelli d'Italia occorre fare un passo indietro al 1992, l'ultima estate della Prima Repubblica. Il 2 giugno, il glorioso Britannia, lo yacht reale della regina Elisabetta II, si trovava ormeggiato nel porto di Civitavecchia ed è lì che sarebbero stati imbarcati numerosi personaggi della politica, e non solo, del nostro Paese, per una piccola crociera verso l'isola del Giglio, in Toscana. A bordo salirono il presidente di Bankitalia Ciampi e Beniamino Andreatta, i vertici di Eni, Iri, Comit, Ina, le aziende di Stato e le partecipate.
C’era anche il direttore generale del Tesoro, Mario Draghi, che prima di tutti scese all'isola del Giglio senza proseguire il mini tour. È a bordo di quello yacht che si è consumata la privatizzazione dell'Italia, che aveva lo scopo di ridurre il debito pubblico del Paese, aumentare l'occupazione e migliorare l'efficienza dei settori.
Le privatizzazioni iniziarono a concretizzarsi un anno dopo e si procedette per un anno, fino a quando il governo Berlusconi non fermò tutto, fino al 1996, anno in cui, sotto Prodi prima e D'Alema poi, le privatizzazioni iniziarono la propria corsa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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