Cedolare secca, Iva, pensioni: il governo trova l'intesa sulla manovra

Nella giornata di oggi la legge di bilancio arriverà al Parlamento dopo l'accordo raggiunto nel vertice del centrodestra: ecco tutte le novità

Cedolare secca, Iva, pensioni: il governo trova l'intesa sulla manovra

Dopo due settimane esatte dalla presentazione, il testo della legge di bilancio approda nella giornata di oggi alle Camere. Il governo Meloni trova la quadra al termine di un vertice di maggioranza come confermato da una nota di Palazzo Chigi: "Come previsto, oggi il testo sarà trasmesso al Parlamento, dopo il necessario drafting e la firma di autorizzazione del Capo dello Stato". È stata confermata la volontà di non presentare emendamenti di maggioranza e le distanze che c'erano state su alcuni provvedimenti sono state colmate. "Dall'incontro è emersa la grande compattezza e determinazione delle forze di maggioranza - si legge ancora nel comunicato - che ha consentito di varare una manovra finanziaria improntata alla serietà e alla solidità dei conti pubblici, che nonostante il contesto difficile riesce a ridurre la pressione fiscale sul ceto medio-basso, a sostenere le famiglie e i lavoratori". Nella riunione del centrodestra , a cui hanno partecipato la premier Meloni, i vicepresidente del Consiglio Salvini e Tajani, i centristi Lupi e Cesa, il ministro Giorgetti, il viceministro Leo e i sottosegretari Mantovano e Fazzolari.

La battaglia sulla casa

Nell'ultima stesura la manovra economica sale a 109 articoli, dagli 89 delle precedenti versioni, con l'aggiunta dei saldi dei ministeri. I nuovi articoli vanno a comporre la II sezione dell'articolato intitolata "Approvazione degli stati di previsione": si tratta di 20 articoli con lo stato di previsione dei singoli ministeri. Viene confermato che la cedolare secca salirà dal 21 al 26%, ma solo nel caso in cui si affitti per periodi inferiori a 30 giorni e per le case dalla seconda alla quarta. Fonti di Forza Italia assicurano comunque che è stata accolta la proposta di introdurre un codice identificativo nazionale attraverso il quale tracciare chi affitta appartamenti. Inoltre c'è l'impegno di destinare il gettito derivante - circa un miliardo di euro secondo stime circolate nella riunione - alla riduzione delle tasse sulla casa. "Forza Italia esprime soddisfazione per l'accordo raggiunto nella riunione di maggioranza, che si è svolta oggi, a Palazzo Chigi. L'esito positivo della riunione odierna ha confermato la volontà di procedere celermente, senza presentare emendamenti, per l'approvazione della manovra che abbassa le tasse a milioni di italiani". È quanto si legge in una nota diffusa dal partito azzurro. Forza Italia, si legge ancora, "ha apprezzato l'accoglimento delle sue istanze, alcune delle quali saranno inserite nel decreto collegato alla manovra, già all'esame del Parlamento".

Apprezzamento che arriva anche dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè: "Sono estremamente soddisfatta che la convergenza della maggioranza sul tema della cedolare secca ricalchi quella che da mesi porto avanti per gli affitti brevi e che vede nel Cin (codice identificativo nazionale) l'elemento qualificante per contrastare l'abusivismo ed evitare la concorrenza sleale. Quella di innalzare l'aliquota in base al numero di case e dalla modalità di messa a reddito è una scelta di buonsenso che rispetta la proprietà privata, ma soprattutto che non mette le mani in tasca degli italiani". L'esponente di Fratelli d'Italia inoltre aggiunge: "Oggi mettiamo ordine in un settore che non era mai stato toccato da chi ci ha preceduto, lo facciamo senza aumentare le tasse, ma regolamentando e reinvestendo quei denari su famiglie, imprese e sviluppo. A chi, dalle opposizioni, ha sperato che la granitica unione maggioranza si sgretolasse di fronte al bene degli italiani dico riprova, sarai più fortunata".

Pensioni

Sul tema pensioni, Quota 104 sparisce dalle ultime bozze, come chiesto dalla Lega. La misura lascia il posto al ritorno di Quota 103, anche se con delle limitazioni. L'accesso al pensionamento con 62 anni d'età e 41 di contributi rimarrà in vigore anche nel 2024, ma l'assegno sarà ricalcolato con il metodo contributivo e con un tetto massimo mensile pari a quattro volte il minimo: circa 2.250 euro. L'uscita varia inoltre tra dipendenti privati e pubblici. Viene modificata anche l'indicizzazione delle pensioni: per gli assegni tra quattro e cinque volte il minimo (tra 2.250 e 2.800 euro) l'adeguamento torna all'85% rispetto al 90% inizialmente previsto. Torna anche l'anticipo al 2025 dell'adeguamento alla speranza di vita. Per sanitari, maestri, dipendenti degli enti locali e ufficiali giudiziari che hanno iniziato a lavorare tra il 1981 e il 1995 gli adeguamenti della quota retributiva saranno più bassi. Durante il vertice di maggioranza, Forza Italia avrebbe ribadito le proprie perplessità per quanto concerne l'articolo 33 della manovra, che riguarda i lavoratori "a cavallo" tra il sistema retributivo e quello contributivo. Il nodo, che è all'attenzione del ministro del Lavoro, Elvira Calderone, sarà affrontato in un altro momento, come hanno riferito all'Adnkronos fonti di maggioranza.

Cuneo fiscale e bonus

Il taglio del cuneo viene confermato per il 2024, ma senza benefici per le tredicesime. Aumenta da 5 a 10 anni il periodo di tassazione delle plusvalenze dalla vendita di case ristrutturate col Superbonus. I Comuni che hanno terminato la procedura di dissesto potranno aumentare l'addizionale Irpef e anche la tassa d'imbarco (fino a 3 euro). Passano a 200 milioni le risorse destinate al bonus sociale sulle bollette della luce nel primo trimestre. Il bonus per lavoro notturno e straordinari verrà esteso anche a baristi e camerieri: scatterà dal 1° gennaio al 30 giugno 2024, e andrà "ai lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande", oltre che a quelli del comparto del turismo. Il trattamento integrativo speciale non concorre alla formazione del reddito. Sarà pari al 15% delle retribuzioni lorde per il lavoro notturno e le prestazioni di lavoro straordinario nei giorni festivi. Le agevolazioni vanno a dipendenti con reddito fino a 40mila euro nel 2023.

L'iva per i prodotti dell'infanzia

Non c'è alcuna traccia della norma sul prelievo dai conti correnti dopo il secco intervento della stessa Giorgia Meloni. Per quanto riguarda i prodotti dell'infanzia, pannolini e seggiolini auto per bambini escono dalle categorie con l'Iva agevolate e tornano al 22%. L'ultima stesura della Manovra sopprime due gruppi di beni che erano assoggettati all'Iva agevolata al 5%, tra cui assorbenti e tamponi per la protezione dell'igiene femminile e coppette mestruali femminili, latte in polvere.

Ma mentre assorbenti femminili e latte in polvere vengono spostati tra i prodotti assoggettati all'iva al 10%, pannolini e seggiolini non vengono riassegnati, tornando così all'Iva ordinaria al 22%.

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