Due ore e mezzo di domande, 41 in tutto, per la conferenza di inizio anno di Giorgia Meloni. Un incontro con la stampa non certo morbido, a differenza dei trattamenti riservati ad altri presidenti del Consiglio, che il premier ha portato a casa rispondendo a ogni domanda, anche le più scomode che le sono state poste. Dalla politica estera ai migranti, passando per le riforme, il fisco e il lavoro. Ma soprattutto Elon Musk: è sul ceo di X che si sono concentrati i giornalisti durante la conferenza, ponendo sul tema molte più domande rispetto a qualunque altro argomento che si poteva trattare. E Meloni ha risposto, sul punto, senza svicolare e andare fuori tema. Ma per le opposizioni a sbagliare è stato il presidente del Consiglio.
È questo che emerge dalla nota che ha fatto uscire Elly Schlein, segretario del Partito democratico, subito dopo la conferenza stampa. "Giorgia Meloni per due ore di conferenza stampa ha completamente dimenticato le condizioni di vita degli italiani", ha attacco Schlein, facendo un lungo elenco di temi che il presidente del Consiglio non ha trattato nel corso della lunga conferenza. "Evidentemente era troppo impegnata nella difesa d'ufficio e nell'interpretazione autentica del pensiero di Trump e Musk", conclude il segretario. Probabilmente Schlein non si è accorta, o non le è stato riferito, che la conferenza stampa di inizio anno organizzata dalla Presidenza del Consiglio con l'Ordine nazionale dei giornalisti e l'Associazione stampa parlamentare non è un monologo. Il presidente del Consiglio di turno, in questa occasione, non fa un comizio ma risponde alle domande che le vengono poste. Se il salario minimo e le pensioni non sono un tema sul quale i giornalisti hanno ritenuto di interrogare il premier, quest'ultimo non ne parla.
Il presidente del Consiglio, in un Paese democratico con libertà di parola e di espressione, non può dire ai giornalisti quali sono le domande che devono fare. Se i presenti si sono voluti concentrare su Elon Musk e su Donald Trump, chiedendo a Meloni cosa ne pensasse della Groenlandia o del ministro inglese Phillips, evidentemente questo è ciò che giornalisticamente hanno ritenuto maggiormente interessante. Stesse accuse sono state mosse a Meloni da Giuseppe Conte, secondo il quale il premier "non ha voluto dedicare il suo tempo per rispondere sulle bollette che aumentano per gli italiani. Non sono problemi suoi".
Nel corso della conferenza, che sarebbe dovuta durare un'ora e mezzo in meno di quanto è effettivamente è stato, ha risposto sottolineando che il poco tempo a disposizione non sarebbe bastato per rispondere a una domanda che avrebbe richiesto molto più tempo. Nicola Fratoianni punta il dito su presunto silenzio del premier "sulla sanità, quando - prosegue il leader di SI - oltre 4,5 milioni rinunciano a curarsi.
Non una parola sull'aumento delle spese militari, nonostante Trump voglia obbligarci a portarla al 5%, più del triplo di oggi. E neanche sui giovani del nostro Paese che qui non vedono una speranza". Se qualcuno avesse chiesto, probabilmente Meloni avrebbe risposto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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