La rottura in vista delle elezioni di domenica 25 settembre 2022 ha degli strascichi che ancora oggi impattano sulla situazione politica, che si prepara alle consultazioni europee del prossimo anno. Così Carlo Calenda ed Emma Bonino tornano a battibeccare, con una serie di punzecchiature a distanza che rendono assai complicato un asse comune per il 2024. Il che conferma ancora una volta come i rapporti umani e i personalismi siano un fattore determinante nella sfera della politica.
Bonino va all'attacco
L'ex senatrice di +Europa è stata intervistata ai microfoni di Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, in merito al possibile dialogo con l'attuale leader del Terzo Polo: "Non l'ho più sentito. Io ho memoria, ognuno fa quello che vuole, ci sono modi e modi ma io i voltafaccia repentini non li sopporto e quindi ognuno per la sua strada. Non dimentico". In sostanza il patto saltato lo scorso anno non è stato ancora digerito.
Quanto a un suo possibile ingresso nell'asse formato da Azione e Italia Viva, da parte di Emma Bonino è arrivata una risposta chiara che inchioda Calenda e Matteo Renzi alle loro responsabilità anche in seguito alla disfatta in occasione delle recenti elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio: "Terzo Polo? Neanche loro sanno cos'è. Ho l'impressione che si debba andare ad alleanza elettorale e che poi al partito unico ci si penserà".
La replica di Calenda
Non è tardata ad arrivare la seccata replica di Carlo Calenda, che ha affidato al suo profilo Twitter la propria reazione alle parole dell'ex ministro che possono essere interpretate come una porta in faccia al Terzo Polo: "Peccato. L'ennesima scelta miope di Emma. Dettata più dal rancore che dalla politica. Buon Pd". Dunque l'ex ministro dello Sviluppo economico ritiene che Bonino sia destinata a percorrere la strada con il Partito democratico guidato da Elly Schlein.
Peccato. L’ennesima scelta miope di Emma. Dettata più dal rancore che dalla politica. Buon PD. https://t.co/my0bzNnR6E
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) March 10, 2023
Il partito unico
Nel frattempo Azione e Italia Viva continuano a lavorare al partito unico, da portare a termine entro l'autunno di quest'anno. A fine febbraio è stata definita la road map: il processo muoverà i suoi primi passi con la scrittura di un manifesto politico e di valori aperto ad associazioni, movimenti e alle personalità delle aree politiche liberal-democratica, popolare e riformista. La volontà è quella di promuovere il cammino "democraticamente e a partire dai territori".
Tra le ipotesi sul tavolo rientrano le primarie da consentire solamente agli iscritti.
Un altro tema da affrontare riguarda il nome da attribuire al partito unico, visto che Matteo Renzi non si è detto molto ammaliato dal Terzo Polo: "Troveremo un nome più affascinante, non sarà difficile. Anche Guendalino è più sexy di Terzo Polo". Pure da Calenda è arrivata la disponibilità a ragionare sul nome.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.