"Oggi ti massacro!". Scontro Porro-Cruciani su Emiliano

Il caso degli appalti pubblici in Regione Puglia all'azienda dei fratelli di Michele Emiliano. I conduttori divergono durante il Tavolo per due a Quarta Repubblica

"Oggi ti massacro!". Scontro Porro-Cruciani su Emiliano
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Nicola Porro e Giuseppe Cruciani stavolta non la pensano allo stesso modo. E durante il Tavolo per due in onda a Quarta Repubblica non se le sono mandate, scherzosamente, a dire. Motivo del contendere i contrattini che la Regione Puglia ha firmato con la società dei fratelli del governatore per l'acquisto di qualche mobilio. Quattro affidamenti diretti da enti pubblici solo nel 2024, di cui due dal Consiglio regionale (uno revocato) per circa 78mila euro di lavori.

Nulla di illegale, sia chiaro. Ma sull’opportunità che la “Emiliano Arredamenti” si sia accaparrata forniture pubbliche per mobili, scaffali delle biblioteche e via dicendo, i due conduttori la pensano diversamente. Per Porro infatti “la storia non sta in piedi”, perché “difendo il principio che anche l’azienda dei fratelli di Emiliano possa lavorare con la Regione”. Per Cruciani invece "siamo in presenza di parenti stretti che vincono regolarmente, ripeto: regolarmente, degli appalti”. Il conduttore è netto: “Qui stiamo parlando di denaro pubblico. Quella non è l’unica eccellenza del territorio, di aziende di falegnameria ce ne saranno tante”. Quindi ci voleva un minimo di tatto istituzionale: la società di famiglia “non può partecipare” per ragioni di opportunità, anche perché secondo il conduttore radiofonico “é altamente improbabile che Emiliano non lo sapesse”. Cosa che, invece, Porro esclude categoricamente.

I due conduttori concordano solo su un fatto: se fosse successo qualcosa di simile ad un governatore di destra, “avrebbero già mandato l’Onu e convocato il consiglio di sicurezza”. Per il resto non si scatena una lite, ma un diverbio forse sì. “Oggi ti massacro”, attacca Cruciani. “Con la locuzione ‘a sua insaputa’ la parte politica di Emiliano ha messo al muro per una vita tantissimi avversari politici”.

E allora: come faceva lui stavolta a non sapere?”. Risponde Porro: “Ma chi se ne frega: noi dobbiamo combattere questa idea che il presidente di una regione è automaticamente colpevole delle scemenze che fanno i fratelli”.

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