"Alle opposizioni più voti del governo". La balla del Pd sulle Europee

Schlein, spalleggiata da Francesco Boccia, rilanca la storia che la "somma" dei partiti che non fanno parte della maggioranza nazionale di centrodestra darebbe dimostrerebbero una presunta vittoria del centrosinistra

"Alle opposizioni più voti del governo". La balla del Pd sulle Europee
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Il primo a dare l'inizio a questa litania era stato nella scorsa notte Francesco Boccia: "In Italia c'è un'alternativa al governo Meloni" perché "la somma di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra e degli altri partiti oggi all'opposizione è nettamente superiore a quella della maggioranza di governo". Una tesi piuttosto curiosa quella promossa dal capogruppo del Pd al Senato nelle ore in cui alle elezioni europee da una parte il M5s era letteralmente crollato, mentre dall'altra Fratelli d'Italia aveva appena aumentato consistentemente i propri consensi rispetto a quelli presi alle Politiche del settembre 2022; e con la Lega e Forza Italia che avevano più che tenuto. Non contento, Boccia, aveva poi aggiunto: "Noi possiamo dire che quello anche speravamo potesse accadere, sta accadendo: tenere all'opposizione i nazionalisti".

A ripeterlo in tarda mattinata ci ha pensato anche la stessa segretaria nazionale dei dem. "La somma delle forze di opposizione supera quella della maggioranza. Continueremo a essere testardamente unitari – ha dichiarato dal Nazareno Elly Schlein –. Quello del Pd è un risultato straordinario, ora sentiamo ancora più forte la responsabilità di costruire l'alternativa". Evidentemente la sbornia per una buona affermazione alle Europee deve avere tolto un po' di lucidità a qualche esponente autorevole democratico. Pensare infatti di mettere sullo stesso piano il Pd assieme a Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli, Carlo Calenda, Matteo Renzi, Michele Santoro e (abundantis abundantibus) financo Cateno De Luca e Stefano Bandecchi.

Naturalmente è sotto gli occhi di tutti il fatto che questa incredibile ammucchiata non potrà mai essere composta, per quanto la sinistra non abbia disegnato in passato di arrivare a un risultato del genere, come dimostrò l’Unione di Romano Prodi, che passava direttamente da Clemente Mastella a Fausto Bertinotti, passando per Antonio Di Pietro senza alcuna soluzione di continuità. Questa bugia "statistica" messa in piedi dai massimi dirigenti del Partito Democratico serviva esclusivamente per cercare (invano) di screditare l'ottimo risultato di tutte le forze della coalizione che governa attualmente il Paese. Senza contare le fresche prestazioni di Alberto Cirio che si è appena riconfermato presidente della Regione Piemonte.

Ma, perlomeno, le parole di Boccia e Schlein sembrano avere rivelato le reali intenzioni del campo largo: sconfiggere la Meloni alleandosi con qualsiasi partito che non si trovi nella maggioranza parlamentare. Ad maiora.

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