"Fitto commissario Ue". Via libera dal Cdm

Confermata la scelta in Consiglio dei ministri: il responsabile dall'iter dei pagamenti rateali del Pnrr è in procinto di andare a ricoprire un incarico prestigioso, anche come vicepresidente della Commissione, e con deleghe importanti

"Fitto commissario Ue". Via libera dal Cdm
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Raffaele Fitto diventa ufficialmente il candidato che rappresenterà l'Italia nella nuova Commissione europea presieduta nel suo secondo mandato da Ursula von der Leyen. La scelta ricaduta sul ministro degli Affari europei, delle politiche di coesione e del Pnrr è arrivata al termine del Consiglio dei ministri che si è svolto questo pomeriggio a Palazzo Chigi. Il governo presieduto da Giorgia Meloni ha quindi confermato pienamente tutte le previsioni della vigilia, optando per inviare a Bruxelles l'esponente dell'esecutivo nazionale che in tutti questi ultimi due anni ha seguito molto da vicino tutto il dossier relativo al Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza: sotto la sua gestione, infatti, il nostro è stato il primo Paese dell'Ue ad avere chiesto la sesta rata del Pnrr da 8,5 miliardi di euro. La premier, prima dell'applauso tributatogli dagli altri ministri - ha parlato di una "scelta dolorosa" - in quanto perderà un pezzo importante della sua squadra di governo - "ma necessaria" in vista della possibilità di potere contare ancora in Europa.

La designazione formale è arrivata a poche ore di distanza dal vertice pre-Cdm tenuto tra i leader dei partiti di centrodestra che si sono ritrovati faccia a faccia questa mattina dopo la sosta estiva dei lavori politico-istituzionali per discutere dei tanti dossier che il governo dovrà affrontare da qua alla fine del 2024: in primis la prossima legge di bilancio. La nomina del ministro Fitto era stata in qualche modo anticipata nella giornata di ieri dal segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, che aveva confermato come il nome dell'ex presidente della Regione Puglia (nonché già tre volte ministro) fosse "la persona giusta" per l'incarico alla Commissione e augurandosi "che si possa raggiungere l'obiettivo di un vicepresidente esecutivo" e al quale possano essere affidate delle importanti deleghe in Ue. Quando a novembre verrà completato il suo insediamento, inevitabile diventerà per la Meloni attuare un mini-rimpasto di governo per sostituire l'uscente Fitto.

Come funziona la nomia dei commissari europei

Dopo la nomina di Ursula von der Leyen come presidente, passata positivamente dopo il vaglio sia da parte del Consiglio sia del Parlamento europeo, ora si dovrà passare alla scelta dei vari componenti del nuovo governo dell'Ue. Il Consiglio dell'Unione europea, in accordo con la presidente eletto della Commissione, adotta un elenco di commissari designati sulla base dei suggerimenti degli Stati membri dell'Unione, uno per ciascuno Paese. Tutti i candidati alla carica di commissari della Commissione europea devono superare un severo vaglio parlamentare, dovendo poi comparire davanti alle varie commissioni parlamentari in audizioni sui rispettivi ambiti di competenza.

Ciascuna commissione valuterò quindi le competenze del candidato e le trasmetterà al Presidente del Parlamento. Una valutazione negativa può indurre i candidati a ritirarsi dal processo, come già avvenuto in passato. L'intera commissione, inclusi il Presidente e l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, dovrà poi ottenere l'approvazione del Parlamento con una sola votazione. Dopo che l'assemblea legislativa ha approvato il collegio dei commissari, il Consiglio europeo - deliberando a maggioranza qualificata - lo nomina formalmente. Qualora, durante il mandato della Commissione, si verificasse un cambiamento sostanziale del portafoglio di competenze di un commissario, oppure occorra nominare un nuovo commissario in caso di vacanza o in seguito all'adesione di un nuovo Stato membro, il commissario interessato comparirà ancora una volta in audizione dinanzi alle commissioni competenti.

Gli altri temi affrontati in Cdm

Su proposta del ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, ha deliberato lo stanziamento di oltre 178 milioni di euro per completare gli interventi di emergenza a seguito di eventi metereologici eccezionali che hanno colpito nello scorso sei diverse aree del territorio nazionale. Nel dettaglio, si tratta di ulteriori 10.930.000 di euro per i territori devastati nei mesi di maggio e giugno 2023 nelle province di Teramo, Pescara e Chieti; 23.361.000 per i territori nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena, per gli eventi del luglio 2023.

All'ordine del giorno del Consiglio dei ministri, tra quelle che sono state poi recepite con i decreti legislativi, ci sono la direttiva europea sui mercati delle cripto-attività e quella sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni. Sul tavolo anche un disegno di legge per la ratifica e l'esecuzione di alcuni atti internazionali, tra cui l'Accordo di garanzia (Progetto di ripristino emergenziale di centrali idroelettriche) tra il Governo dell'Ucraina, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e il Governo della Repubblica italiana.

Fra gli accordi da ratificare, anche la dichiarazione di adesione tra la Società per azioni "Ukrhydroenergo", l'Italia e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo concernente il progetto di ripristino emergenziale delle centrali idroelettriche.

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