Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, questa mattina è arrivato a Siracusa, dove ha visitato l'istituto comprensivo Salvatore Raiti, in quella che è la prima tappa della sua giornata nella città siciliana e un modo per mettere di nuovo in chiaro che l'istruzione è uno dei temi su cui più vuole puntare il suo governo.
La ripartenza dell'Italia per Renzi passa dagli insegnanti. Lo ha detto a una maestra precaria presente all'incontro nell'istituto siracusano, ricordando che quello che stiamo vivendo "è il momento più difficile da 30 anni per chi perde il posto di lavoro" e che serve "uno sforzo vero", che renda di nuovo la scuola "la patria della bellezza e della cultura".
Il presidente del Consiglio ha approfittato dell'incontro con alcuni sindaci del siracusano per dire che da ieri ha "optato per la carica di premier", lasciando ufficialmente il suo precedente incarico come sindaco di Firenze e per annunciare per mercoledì prossimo "una corposa conferenza stampa" in cui presenterà "provvedimenti molto importanti: piano casa, Jobs Act e misure per la scuola.
Se uno dei punti dolenti della scuola è l'edilizia, Renzi ha detto ai sindaci siracusani che "ci sono 2 miliardi di euro pronti" e che sarà importante "rilanciare l'efficientamento energetico della scuola". Per ridurre costi e bollette.
Il premier ha poi incontrato gli imprenditori, a cui ha parlato della riforma del Senato, su cui si gioca "la vittoria della scommessa" e di "misure choc" fondamentali per non sprecare "la ripresa, come abbiamo già sprecato la crisi". Una "sfida" posta agli imprenditori, a cui scherzando ha chiesto di snellire il lavoro: "Se entriamo nella logica di aprire i tavoli non si riesce a dare sostegno neanche ai mobilieri. No tavoli, please, only e-mail".
Un accenno anche alla situazione di Pompei, dove ultimamente si sono verificati altri due crolli. "Il ministro Franceschini - ha ricordato - è intervenuto tempestivamente", ma è "inaccettabile che si continui a far finta di niente".
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