"Non capisci". "Accozzaglia populista". Volano gli stracci tra Schlein e Calenda

Botta e risposta tra la leader Pd e il segretario di Azione. Renzi resta "in corsa": "Senza i riformisti la sinistra perde"

"Non capisci". "Accozzaglia populista". Volano gli stracci tra Schlein e Calenda
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L’entusiasmo, a tratti esagerato, per i risultati dei recenti ballottaggi delle elezioni amministrative non si è tradotto in una riscossa della sinistra. Conscia delle difficoltà nel battere il centrodestra, la segretaria dem Elly Schlein ha invocato pubblicamente un’ammucchiata anti-Meloni. Oltre al dialogo con il Movimento 5 Stelle dell’amico-nemico Giuseppe Conte, la leader del Partito Democratico ha fatto un appello per il centro unito. “Tutti dovrebbero capire che non c’è un’alternativa al ‘campo largo’” la sua analisi ai microfoni del Tempo. Messaggio recapitato a Matteo Renzi e Carlo Calenda: il primo, in evidente difficoltà, ha aperto, mentre il secondo non sembra disposto a fare parte del variopinto cartello.

"Ci debbono essere tutti perché per noi sarebbe più che funzionale la presenza di un "centro" nel nostro schieramento. Ma deve essere un "centro", non tanti "centri". Ho parlato sia con Calenda, sia con Renzi ma per ora la vedo ancora difficile riunirli. In realtà Renzi ha un afflato unitario, lui ha capito. Calenda purtroppo no, è meno politico”, la sottolineatura della Schlein nel colloquio con il quotidiano capitolino. Non è tardata ad arrivare la replica di Calenda, che stroncato senza mezzi termini l’uscita dell’ex vice di Bonaccini. Non è un problema di essere o non essere politici ma di cosa serve o non serve all’Italia, è il parere dell’ex titolare del Mise: Un’accozzaglia populista e largamente filoputiniana con una spruzzata di centrino opportunista non serve a nulla. Buona strada".

Una chiusura netta, tranchant, ma non irreversibile, considerando le continue giravolte del leader di Azione. La presenza dei rossoverdi di Avs è un grosso limite, ma anche l’eventuale partecipazione di Conte e Renzi non sarebbe esattamente un regalo, considerando i rapporti tutt’altro che idilliaci. Renzi, invece, s’è detto disponibile al confronto, ai microfoni di Rai Radio 2 ha disegnato due scenari: “Per chi crede che sia ancora possibile scardinare il bipolarismo, la tesi è fare il terzo polo di nuovo con le primarie; per chi non lo crede c'è l'ipotesi di ricreare la Margherita”.

La scelta verrà fatta in modo libero e democratico da Iv, ha precisato il senatore di Rignano, che citando l’elezione inglese ha ribadito che senza il centro la sinistra non vince: “Credo che questo la Schlein lo abbia capito. Senza i riformisti la sinistra perde".

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