Ecco chi si ostina a difendere ancora Prodi nonostante il video

Nonostante l'evidenza del video, Giorgio Gori parla a nome di tutta la delegazione del Pd in Europa per esprimere la sua vicinanza a Prodi, che ha tirato i capelli a una giornalista

Ecco chi si ostina a difendere ancora Prodi nonostante il video

Fino a ieri qualcuno poteva anche tenersi qualche riserva su quanto accaduto tra Romano Prodi e Lavinia Orefici, assumendosi la responsabilità di affermare che una giornalista stesse mentendo. Ma il video che è stato pubblicato nelle ultime ore, in cui la scena è chiara e mostra oltre ogni ragionevole dubbio che l'ex presidente del Consiglio ha afferrato i capelli della giornalista e li ha tirati. Non è stato certo un gesto fatto con violenza e non ha arrecato alcun danno a Orefici, come lei stessa ha dichiarato, ma a essere contestato è il gesto in sé e quel che rappresenta. Nonostante ci sia il video chiaro e limpido di quanto accaduto, Giorgio Gori, che ora è europarlamentare, oggi ha rilasciato un comunicato social in cui si schiera senza alcuna critica e senza remore al fianco del Professore.

Questa mattina, infatti, Prodi era all'Europarlamento e lì ha incontrato la delegazione del Partito democratico pressoché al completo. Mentre i colleghi dell'ex sindaco di Bergamo hanno fatto finta di nulla sui social, Gori ha scritto: "Noi, la delegazione del Partito Democratico al Parlamento Europeo, stiamo con Romano Prodi". Si è fatto portavoce di tutti i suoi colleghi, ma loro ne sono a conoscenza? Per il momento nessuno ha fatto alcun repost, Pina Picierno, che ha parlato dell'incontro con Prodi, ha preferito evitare di fare endorsement al Professore, il che suona come un isolamento per Gori che, forse, si è fatto prendere la mano parlando con il plurale sovraesteso.

Ma ci sono anche molti esponenti politici e dello spettacolo, oltre che giornalisti, che hanno dileggiato Orefici. Si è arrivati a dire che non ha detto "ahia", quindi vuol dire che non è grave. L'hanno accusata di aver parlato la sera e non la mattina, di non averlo detto subito. E l'hanno accusata anche di non aver detto il vero e, al limite, di esserserla cercata. Questo schema è purtroppo molto noto nei casi di violenze, quando la donna non viene creduta e comunque anche se viene creduta è colpa sua perché non ha parlato subito o ha provocato. E, va ribadito, questa non è una violenza e tutto si sarebbe potuto chiudere con delle scuse. Ma il prode Prodi ha dichiarato di non aver mai nemmeno toccato i capelli di Orefici: "Non ho strattonato o tirato i capelli alla giornalista di Quarta Repubblica, ma come tutti i presenti possono testimoniare, ho semplicemente appoggiato una mano sulla sua spalla perché stava dicendo cose assurde".

Su questa versione, i sodali sono partiti all'attacco della giornalista, fidandosi ciecamente del loro condottiero. Gianni Cuperlo del Partito democratico ha sostenuto in un nota ufficiale che l'ex presidente del Consiglio "appoggia in modo paternalistico una mano sulla spalla della giornalista (chi conosce e frequenta il Professore sa che lo fa quando deve 'spiegare' a qualcuno che sta andando a farfalle)". E comunque, prosegue Cuperlo, "la giornalista, senza scomporsi, ripete la domanda, e il Professore senza scomporsi reitera la risposta. Fine. Solo più tardi la giornalista dichiara di essere stata offesa, aggredita e che il Professore le avrebbe tirato i capelli (sic). Se potete, guardate il video per credere a come sono andate le cose". Questa nota, come si suol dire, è invecchiata malissimo e pure in fretta, appena due giorni, e nel frattempo è uscito il video: Cuperlo l'ha guardato?

Enrico Letta, poi, nella giornata di domenica ha perfino lanciato l'hashtag #IostoconRomano, postando una foto di loro due insieme, e poi sembra aver perso la voce sul tema. Ma c'è anche chi, dal parlamento italiano, porta avanti una teoria molto simile. Il senatore del Pd Walter Verini, domenica pomeriggio, sosteneva che "tutto quello che richiama i valori dell'Europa, la difesa vera degli interessi dell'Italia dai Trump, i Putin, dagli egoismi è odiato da questa destra italiana. Per questo in queste ore si levano gli attacchi più scomposti contro Romano Prodi che ha reagito - in modo che può non piacere - non tanto come un professore davanti a un alunno poco preparato che pretende la promozione, ma come un europeista che vede attaccare i valori e i principi fondanti della convivenza civile e della Costituzione".

Luca Bottura questa mattina, con il solito atteggiamento da "professore" (stavolta con la p minuscola), se la prende con Nicola Porro definendolo "cronista scarso" e delle immagini dice che "si vede il professor Prodi agguantare per un nanosecondo la ciocca della persona che lui, Porro, aveva inviato a provocarlo ripetendo la propaganda meloniana sul manifesto di Ventotene" e definisce l'episodio "oggettivamente spiacevole ancorché parcellare". Sì certo, gli "spiace assai che sia accaduto" ma non per la giornalista, intendiamoci, ma per Prodi, povera vittima 85enne del sistema. "Siccome la Storia è fatta anche di pesi e misure, ci tengo, qui e ora, a ribadirgli la mia profonda stima e il mio affetto per come ha tentato di cambiare in meglio questo sfortunato Paese. Nonostante i Porro di turno e la loro malafede", conclude Bottura. Solo due giorni fa, lo stesso Bottura sottintendendo che la giornalista (sua collega) fosse una bugiarda, scriveva: "Dicono che vada in giro a tirare i capelli a chi lo provoca: non è vero".

Luca Bizzarri, il comico, due giorni fa andava su X a dire: "A questa narrazione politica sempre più infantile mancava 'mi ha tirato i capelli',

Ora c’è". Lo diceva con sarcasmo, che è la sua cifra stilistica, ma il motivo per cui ora c'è, per davvero, è che Prodi l'ha fatto. Non perché una giornalista se l'è inventato e così a destra le sono andati dietro.

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