“È una posizione personale, noi all’opposizione”. Azione scarica Costa

L'apertura di Enrico Costa al governo sulla questione giustizia non è piaciuta al suo partito, che ora si dissocia dalle sue dichiarazioni

“È una posizione personale, noi all’opposizione”. Azione scarica Costa
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Spaccatura interna per Azione dopo le dichiarazioni dell'onorevole Enrico Costa raccolte dal portale online di Repubblica in cui il deputato, in relazione al rapporto con l'esecutivo da parte del partito, con particolare riferimento alla riforma della Giustizia. "Collaboriamo sulla giustizia. Se Nordio manterrà le promesse fatte noi saremo con lui", ha dichiarato l'esponente di Azione, che nei giorni scorsi ha visto approvare dal parlamento il suo emendamento "anti-gogna". Il volto è stato dato dalla stessa Azione e da Italia viva insieme a tutti i partiti di maggioranza.

Ma ora nel partito sembrano essersi aperti dei fronti contro lo stesso per le sue posizioni apertamente a favore della maggioranza di centrodestra. "La posizione dell'onorevole Costa sull’appoggio esterno non è la posizione di Azione e dei suoi organi. Siamo saldamente all’opposizione del Governo di cui abbiamo un giudizio estremamente negativo. Peraltro giudizio più volte condiviso da Costa a partire dall’operato di Nordio. Si tratta di una posizione personale inspiegabile e incomprensibile", hanno dichiarato fonti interni al partito. L'atteggiamento di Costa così aperturista nei confronti del governo ha creato un terremoto all'interno del partito, che ora cerca di prendere le distanze dall'onorevole.

"La posizione di Costa sull'appoggio esterno non è la posizione di Azione e dei suoi organi. Siamo saldamente all'opposizione del Governo di cui abbiamo un giudizio estremamente negativo. Peraltro giudizio più volte condiviso da Costa a partire dall'operato di Nordio. Questa uscita estemporanea risulta incomprensibile e inspiegabile", dicono altre fonti all'Adnkronos. Per il momento Costa non ha ancora commentato le polemiche interne al suo partito.

Solo poche ore fa, da Carlo Calenda e dal partito arrivavano i ringraziamenti all'onorevole per il suo emendamento, per essersi battuto "duramente per questa battaglia di civiltà e che risponde ai principi di garantismo e giusto processo previsti in Costituzione. A nome mio e di tutta Azione, un sincero ringraziamento. Oggi più che mai la tutela dei diritti dell'imputato e la presunzione d'innocenza sono assicurati".

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