Tel Aviv - Secondo Yediot Ahronot il quotidiano più venduto in Israele il premier Benjamin Nethanyahu avrebbe sabotato nei giorni scorsi un accordo di pace per distendere le tensioni fra Tel Aviv e Ankara. Il piano avrebbe ricevuto l'ok anche dagli Stati Uniti e di alcuni ministri turchi. L'accordo prevedeva una qualche forma di scuse, seppure circoscritte, per il sanguinoso arrembaggio dell’anno scorso alla nave Mavi Marmara diretta a Gaza con a bordo una flottiglia filopalestinese. Durante l'assalto morirono 9 attivisti turchi uccisi dalle forze speciali israeliane.
Piano Lieberman Sempre secondo indiscrezioni il ministro degli esteri israeliano avigdor Lieberman starebbe studiando un piano di ritorsione verso la Turchia. Il piano di Lieberman prevederbbe aiuti militari al Pkk, partito che si batte per l'indipendenza curda in Turchia. Inoltre sono allo studio misure per la promozione a livello culturale e propagandistico del riconoscimento internazionale del genocidio degli armeni, perpetrato subito dopo la fine della prima Guerra Mondiale e la caduta dell’Impero Ottomano. E da Ankara fonti diplomatiche turche si affrettano a smentire la notizia secondo cui il premier Erdogan avrebbe intenzione di visitare Gaza nei prossimi giorni.
Erdogan va avanti Era stato lo stesso Erdogan a ribadire martedì la sua intenzione di andare a Gaza, il territorio palestinese controllato da Hamas, a margine di una visita in Egitto, con un’esternazione che aveva peggiorato ulteriormente lo stato dei rapporti con Israele che giudica "terrorista" il movimento palestinese. Ma lo scontro sembra non arrestarsi. Soltanto ieri Erdogan aveva affermato:" Le navi da guerra turche saranno incaricate di proteggere le imbarcazioni turche che portano gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza sottoposta a embargo israeliano". Il primo ministro turco considera i palestinesi di Gaza come "resistenti in lotta per la difesa della loro terra".
A partire da lunedì o martedì, Erdogan sarà impegnato in un tour nordafricano che lo porterà in Egitto, Libia e Tunisia, i tre paesi protagonisti della ’primavera arabà con cui la Turchia si sforza di rafforzare i rapporti, esercitando una maggiore influenza. La missione diplomatica coincide con un momento di particolare escalation nelle relazioni con l’ex alleato israeliano. Le acque del Bosforo restano agitate nell'attesa della prossima mossa del nemico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.