I sindacati fanno muro contro la decisione dell'Abi di disdettare l'accordo che prevede l'accesso volontario al fondo esuberi. L'affondo è avvenuto nel corso di un incontro della delegazione del comitato sindacale dell'Abi, presieduto da Francesco Micheli: il fondo per il sostegno al reddito ha permesso l'uscita anticipata di circa 30 mila bancari in dieci anni.
Quella dell'Abi è «una dichiarazione di guerra alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori del credito, proprio nel giorno in cui era stata presentata la piattaforma rivendicativa sul nuovo contratto nazionale», attacca il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. «È il momento - sottolinea Sileoni - che alle parole seguano i fatti: unitariamente valuteremo nei prossimi giorni tutte le iniziative da intraprendere. Chiaro è che all'interno dell'Abi sta prevalendo quella componente rappresentata dalle piccole e medie banche che ha imposto e ottenuto una decisione che peserà immediatamente nelle relazioni sindacali dei gruppi bancari».
«Finisce una fase in cui la concertazione era prevalente» commenta il leader della Uilca Massimo Masi ricordando come «Non più di un mese fa» il Monte dei Paschi di Giuseppe Mussari, che è anche presidente dell'Abi, «raggiungeva un accordo per l'accesso al fondo su base volontaria».
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