Roma - Geniale, misterioso e sorprendente. Fino all'ultimo. Francesco Cossiga aveva il gusto della sorpresa, del colpo ad effetto. E anche in letto di morte non ha voluto essere da meno. In una lettera lasciata al segretario generale del Senato con indicazioni dettagliate sulle sue esequie, Cossiga ha espresso la volontà di non avere funerali di Stato, ma solo in forma privata nella sua Sardegna. Si svolgeranno probabilmente nella parrocchia di San Giuseppe a Sassari e non in quella di San Gabriele a Cheremule, come appreso in un primo momento. Lo si apprende da fonti vicine alla famiglia. Alla piccola chiesa di Cheremule, indicata come la candidata più probabile ad ospitare le cerimonia funebre a carattere strettamente privato, sarebbe stata alla fine preferita quella della parrocchia dove Cossiga andava sempre a pregare quando si recava a Sassari.
Lettere sigillate alle alte cariche Oltre alle ultime volontà sulle esequie, Cossiga ha lasciato quattro lettere personali e riservate ai massimi vertici delle istituzioni. Le missive dell’ex Capo dello Stato sono indirizzate al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al presidente del Senato Renato Schifani, a quello della Camera Gianfranco Fini e al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Le lettere, secondo le disposizioni di Cossiga, dovevano essere consegnate solo dopo la sua morte.
"Ho servito la Repubblica" "Fu per me un onore grande servire la Repubblica, a cui sempre sono stato fedele; e sempre tenni per fermo onorare la Nazione e amare la Patria. Fu per me un privilegio altissimo: rappresentare il popolo sovrano nella Camera dei Deputati prima, del Senato della Repubblica quale senatore elettivo, senatore di diritto e vita e presidente di esso; e privilegio altissimo fu altresì servire lo Stato nel governo della Repubblica quale membro di esso e poi presidente del Consiglio dei ministri ed infine nell’ufficio di presidente della Repubblica" questo il contenuto della missiva segreta inviata alle alte cariche dello Stato. L’ultimo saluto che Cossiga affida alle lettere è una dedica partiocolare ai "valorosi e illustri senatori" ai quali porge "il mio augurio più fervido di ben servire la Nazione e di ben governare la Repubblica al servizio del popolo, unico sovrano del nostro Stato democratico. Che Iddio - conclude Cossiga - protegga l’Italia!".
Funerali senza autorità "Nessuna autorità ai miei funerali" chiede espressamnete Cossiga nella lettera fatta inviare al presidente del Senato. "Nel mio testamento - scrive Cossiga - ho disposto che le mie esequie abbiano carattere del tutto privato, con esclusione di ogni pubblica onoranza e senza la partecipazione di alcuna autorità. Per quanto attiene le onoranze che i costumi e gli usi riservano di solito ai membri ed ex-presidenti del Senato, agli ex-presidenti del Consiglio dei ministri e agli ex-presidenti della Repubblica, qualora ella ed il governo della Repubblica decidessero di darne luogo, è mia preghiera che ciò avvenga dopo le mie esequie, con le modalità, nei luoghi e nei tempi ritenuti opportuni".
Esequie a Cheremule I funerali del presidente emerito dela Repubblica si svolgeranno a Cheremule (Sassari), un piccolo paese del Meilogu. Lo si è appreso da amici di famiglia che hanno spiegato che il presidente era particolarmente affezionato a Cheremule perché vi erano nati i genitori. All’origine della scelta di Cossiga potrebbe aver anche influito il fatto che le dimensioni della chiesa parrocchiale e del sagrato sono tali da favorire il carattere strettamente privato delle esequie.
La bara di Cossiga sarà avvolta dal tricolore e dalla bandiera sarda raffigurante i quattro mori. Si tratterebbe di una espressa volontà del presidente emerito che avrebbe cosi voluto rendere omaggio all’Italia e alla sua terra d’origine.
Un vero padre della Repubblica. Degno successore di Pertini. Scalfaro al suo cospetto è stato un mero burocrate.
Addio grandissimo presidente
GRAZIE PRESIDENTE COSSIGA E SONO CERTO CHE DIO HA RISERVATO UN POSTO ACCANTO A LUI.
lo scrivo con la k col massimo rispetto ed affetto
ma quale custode di mille segreti abbiamo avuto per tutti questi anni?
sardo dentro hai saputo vivere la dura vita dei sardi
e la durissima vita di palazzi che forse non sempre ti hanno capito
devo anche dire che mi aspettavo lettere alla tua morte
non sono una sorpresa, e sono curioso di conoscere il loro contenuto
se ne è andasto un grande che ha vissuto un'epoca difficilissima
addio presidente picconatore
Apprendiamo che sono state indirizzate lettere a tutti i massimi esponenti delle istituzioni; speriamo si conosca presto il contenuto. Sono curioso di conoscere quello che ha da dire al Presidente della Camera.
che però non significa siano ricordi di utilità e di servizio per il popolo.
Ed infatti, da cittadino, l'ho visto spesso anzi troppo e non ne ricordo
alcunchè di utile. L'ho ascoltato picconare, ma erano picconate senza un
ordine mentale e senza utilità specifica per noi. Anzi ricordo che dicevamo:
ma che si piccona se questo mondo politico l'ha costruito anche lui e ne
ha goduto ed utilizzato le particolarità? Era, ricordando i pericoli di oggi,
un esperto di inciuci tra politici, i cittadini non c'entravano nulla. Un
esempio di cosa si vorrebbe resuscitare OGGI visto che nessun politico
ha mai chiesto di SCRIVERE IN COSTITUZIONE COME E' CAMBIATA NEI
FATTI L'ELEZIONE DEL PREMIER E LA SCELTA DELLA COALIZIONE.....
Insomma lodare Lui significa lodare la schifezza di nuovo governo con cui
si vuole oggi FREGARE A NOI CITTADINI LA LIBERTA' DI VOTARE.
Un consiglio per tutti: leggete i libri di Cossiga, capirete qualcosa in più di politica.
Ciao Francesco.
e Grazie Presidente Cossiga!
E' morto l'ultimo Presidente della Repubblica. Dopo di lui solo quacquaracquà.
Mario Schenone
Ancora grazie
E' morto l'ultimo vero Presidente della Repubblica. Ci mancherà.
Mario Schenone
Peccato che sei andato via, ci sarebbe stato ancora bisogno di te e della tua saggezza in questo momento.
deving.
Chissà se Napolitano prenderà il suo esempio.
Angelo Mandara
Stranamente, questa era l'unica parte che avrebbe dovuto stare nelle missive destinate ai presidenti della repubblica e della camera.