Tripoli - Sono passati già alcuni mesi dall'inizio della guerra in Libia. Non si vede ancora la fine, ma l'alleanza anti Gheddafi che supporta i ribelli - in lotta contro il regime dalla rivolta del 17 febbraio scorso - è moderatamente ottimista. Intanto prosegue l'avanzata dei ribelli: oggi hanno conquistato Gualish, località a una cinquantina di chilometri a sud di Tripoli, respingendo le truppe di Gheddafi e catturando diversi mercenari dell’esercito lealista. La conquista di questa posizione giunge a poche ore dall’inizio di un’offensiva contro le forze governative, in coordinamento con la Nato. Alcuni dei prigionieri hanno detto di provenire dal Ghana e dal Mali. Contemporaneamente da Tripoli giunge la notizia dell’apertura di un procedimento giudiziario contro i ribelli. Il regime intende portare in giudizio gli esponenti del Consiglio Nazionale di Transizione. Nella loro avanzata verso la capitale libica i ribelli hanno perquisito le case della frazione conquistata, mentre si sentono ancora in lontananza colpi di arma da fuoco. Non è chiaro se si tratti di spari di festeggiamento o di combattimenti isolati.
Violenti scontri L’occupazione di Gualish è stata preceduta da intensi scontri con armi pesanti tra gli insorti e le forze pro-Gheddafi, mentre gli aerei della Nato sorvolavano la zona senza effettuare bombardamenti, ha constatato il corrispondente dell’Afp. I ribelli puntano adesso a riprendere Bir Al-Ghanam, una località strategica a 50 km a sud di Tripoli, per poter essere a portata di cannone dalla capitale libica. La magistratura di Tripoli, al contempo, ha annunciato l’intenzione di processare in contumacia i 21 componenti del Consiglio Nazionale di Transizione, l’organo politico della ribellione con sede a Bengasi: lo ha reso noto il giudice istruttore, Khalifa Issa Khalifa. I membri del Cnt saranno processati per 18 capi di imputazione fra i quali "attentato alla rivoluzione del 1969 e del suo leader Gheddafi, con l’obbiettivo di destabilizzare il governo", "spionaggio per conto di Stati esteri con l’obbiettivo di aiutarli ad aggredire e a invadere la Libia" e "incitamento alla ribellione e alla sedizione".
Rasmussen: per Gheddafi è la fine Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, commentando la nuova offensiva dei ribelli verso Ovest si è lasciato andare
a uno slancio di ottimismo: "Per Gheddafi è la fine della partita". Intanto Rasmussen fa sapere che una delegazione del Consiglio nazionale transitorio libico sarà ricevuta il 13 luglio a Bruxelles dai Paesi della Nato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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