Più carne sulla tavola degli italiani. Crescono i consumi di questo alimento, ma si resta molto al di sotto della media europea. Secondo i dati Ismea, nel primi tre mesi del 2018 è stato consumato un 5% in più di carne in tutto lo Stivale. Tuttavia gli italiani ne consumano "solo" 79 chili a testa all’anno, contro la media europea che si attesta intorno ai 100 chili. Può essere un fenomeno dovuto alla cucina tradizionale italiana, che tramanda ricette vegane all’origine come la pasta e fagioli o il risotto allo zafferano, ma anche vegetariane come la parmigiana di melanzane e la pasta alla norma. Ma d’altra parte l’Italia è anche il Paese dell’amatriciana e della carbonara.
E - a quanto pare - negli ultimi tempi anche della grigliata. Il business dei barbecue è sempre in crescita e proliferano i gruppi social dedicati a questo modo divertente e gustoso di cucinare. Libero parla infatti di 50 milioni di fatturato per questo strumento e riporta un dato: nel 2016 sono stati venduti circa 350.000 barbecue.
Ma un’altra tipicità tutta italica è la passione per le carni pregiate. Chi mangia carne non si accontenta e punta sulla qualità, privilegiando prodotti che presentino certificazione d’origine come Dop (Denominazione di Origine Protetta) o Igp (Indicazione Geografica protetta). Queste sigle indicano legano indissolubilmente qualità e territorio.
Ma c’è chi sale e chi scende.
Secondo Yahoo, tra gli incrementi nei consumi c’è il maiale - che registra un aumento 5,2% di vendite - vitello, con l’aumento del 5,5%, e pollo, che sale del 5,3%. Si consuma però meno coniglio, i cui consumi scendono del 4,9%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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