Paesi Custodi del tartufo: alta formazione per valorizzare le eccellenze locali

Paesi Custodi del Tartufo: ecco il progetto promosso dall’Accademia Italiana del Tartufo per valorizzare i borghi che hanno il T-Factor, anche investendo nella formazione di professionalità specializzate

Paesi Custodi del tartufo: alta formazione per valorizzare le eccellenze locali

Ambasciatore della cultura made in Italy nel mondo, il tartufo è da sempre sinonimo di pregio, tradizione culinaria, qualità ed eccellenza agroalimentare. Ogni regione ha il suo tartufo, che rappresenta un valido indicatore biologico e una preziosa risorsa in grado di valorizzare il turismo, incentivando lo sviluppo economico.

Proprio per dare visibilità ai territori considerati depositari di biodiversità e ai borghi impegnati a promuovere il tartufo e le tradizioni locali, l’Accademia Italiana del Tartufo ha creato il riconoscimento “Paesi Custodi del tartufo”: una certificazione di qualità turistico-culturale ed eccellenza ambientale concessa ai Comuni situati nelle zone tartufigene, che possono diventare laboratori a cielo aperto investendo nella formazione e nella sostenibilità.

Paesi Custodi del tartufo: valorizzare i borghi con il T-Factor

Accademia Italiana del Tartufo

L’attività di ricerca e cavatura del tartufo in Italia è stata ufficialmente iscritta nella lista Unesco del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Questo recente riconoscimento rafforza ancora di più l’importanza delle località del Belpaese considerate garanti di un’arte tanto antica quanto preziosa.

Presentato per la prima volta il 25 gennaio 2020 a Urbino, il progetto sui Custodi del tartufo rappresenta un nuovo sistema integrato che metterà in moto un’economia primaria al servizio delle comunità locali. Questi borghi, infatti, possono trasformarsi in una leva efficace per la ripresa del turismo dopo la pandemia, avviando un virtuoso recupero di zone abbandonate e di terreni incolti e generando un impatto positivo sulla creazione di ecosistemi sostenibili.

Accademia del Tartufo, Centinaio

La mission dell’iniziativa è quella di promuovere il recupero delle tipicità agroalimentari ed enogastronomiche, salvaguardando un patrimonio collettivo e facendosi portavoce di interessi e di istanze sociali a difesa e tutela dei paesaggi italiani. "Con 'Paesi Custodi del Tartufo' stiamo individuando tutti i paesi che hanno il T-Factor, ossia la grande capacità produttiva di questo prezioso prodotto - afferma Davide Feligioni, direttore dell’Accademia Italiana del Tartufo nel mondo -. Nel loro piccolo non sono così famosi, ma tramite operazioni di marketing territoriale vogliono valorizzare tutte le loro preziosità".

Storia, cultura ed enogastronomia Made in Italy

Accademia Italiana del Tartufo

Investire sul recupero paesaggistico e sulle risorse agroalimentari del territorio italiano significa creare occupazione e reddito, allontanando il rischio di spopolamento. Il progetto di valorizzazione dei Comuni custodi del tartufo si inserisce in questo scenario, concretizzandosi con l’avvio di un tavolo nazionale insieme ad AIS, FIC e AMIRA per condividere conoscenze ed esperienze volte a elaborare proposte di sviluppo sostenibili, anche alla luce dei fondi messi a disposizione dal Recovery Plan.

L’iniziativa si pone anche come un modello vincente in aiuto alle piccole e medie imprese, pilastro fondamentale dell’economia nazionale e destinatarie di sostegno anche per incentivare la nascita di professionalità ad hoc.

Nasce la prima scuola di alta formazione dedicata al tartufo

Tartufo

Proprio per soddisfare il bisogno di figure specializzate è nata la prima Scuola di alta formazione e specializzazione dedicata alla ristorazione e alla cucina del tartufo con sede ad Acqualagna, in provincia di Pesaro e Urbino.

Presentato nel corso del convegno "Paesi Custodi del Tartufo - Il tartufo prezioso indicatore biologico e la valorizzazione delle biodiversità", tenutosi lo scorso 5 dicembre 2021 e organizzato dall’Accademia Italiana del Tartufo nel mondo, il centro formativo ha il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura e del Ministero del Turismo e vede la collaborazione di AIS, AMIRA, FIC e delle Università marchigiane di Urbino, Ancona, Macerata e Camerino.

La scuola si propone di dare forza alle persone attraverso esperienze di apprendimento progettate su bisogni reali, costruendo programmi di formazione

innovativi e corsi improntati su rigorose basi scientifiche. Il fine è quello di assicurare costantemente qualità e solidità delle conoscenze, mirate ad acquisire nuove responsabilità sociali, etiche ed ambientali.

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