Lombardia al primo posto per numero di studenti stranieri

Secondo i dati del Miur e dell'Ismu la Lombardia è la regione con il più alto numero assoluto di alunni stranieri (24%), seguita Veneto (11,9%) ed Emilia Romagna con l'11,6%, che detiene il record di regione con più alta incidenza di stranieri (14%) seguita da Umbria (13,3%) e Lombardia (12,5%).

Lombardia al primo posto della classifica della scuole con il più alto numero assoluto di studenti stranieri (24%) mentre al primo posto per la più alta incidenza di stranieri si piazza è l'Emilia Romagna (14%) seguita da Umbria (13,3%) e Lombardia (12,5%). Nelle scuole lombarde, dunque, studia il maggior numero di alunni con cittadinanza non italiana, il 24,3% (173.051 studenti). Seguono il Veneto, con l'11,9% (84.914 studenti), e l'Emilia Romagna con l'11,6% (82.634 studenti).
Per la prima volta da decenni si ferma la crescita del numero degli studenti stranieri in Italia. A rivelarlo è il rapporto nazionale sugli alunni con cittadinanza non italiana per l'anno scolastico 2010-2011 del ministero dell'Istruzione Università e Ricerca (Miur) e della Fondazione Iniziative e studi sulla multietnicità (Ismu) secondo cui negli ultimi tre anni la crescita degli iscritti stranieri nelle nostre scuole si è dimezzata. Gli studenti con cittadinanza non italiana - che costituiscono «una realtà ormai strutturale nel nostro Paese» - sono passati, infatti, da 59.389 presenze nel 1996/97 alle 711.064 del 2010/11, mentre negli ultimi tre anni si è assistito a un rallentamento: se dal 2002/03 al 2007/08 l'incremento è stato di 60-70mila unità, nel 2010-2011 la crescita è stata inferiore alle 38mila.
Per quanto riguarda le nazionalità degli alunni, i romeni si confermano per il quinto anno consecutivo il gruppo più numeroso nelle scuole italiane (126.452), seguiti dagli albanesi (99.205) e dai marocchini (92.542). Tra le novità più rilevanti l'aumento degli alunni provenienti dalla Moldavia che passano da 12.543 del 2007/08 agli attuali 20.580.
Non mancano le note dolenti: persiste un divario «significativo» nei tassi di promozione tra alunni italiani e quelli di cittadinanza non italiana.

Un divario più basso e in calo negli anni a livello di scuola primaria e, invece, «pesante e in crescita a livello di scuola secondaria di secondo grado, dove la percentuale di non promossi fra i non italiani, pur in leggero calo, nel 2009/10 rimane il 30%, circa il doppio del tasso registrato fra gli italiani».

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