Roy Hodgson ha finalmente incontrato Javier Mascherano, colloquio breve, il tecnico di Croydon si è sentito dire quanto sapeva: «Mascherano vuole lasciare il Liverpool e me lo ha fatto capire chiaramente - ha confermato -. Ma voleva andare via anche l’anno scorso poi invece è rimasto. Lui è un giocatore del Liverpool e spero che si comporti da giocatore del Liverpool, è sotto contratto, non può decidere lui. Sono situazioni spiacevoli ma so che nel calcio capitano». Mascherano avrebbe ricevuto una sorta di assenso da Hodgson conscio del bisogno del Liverpool di fare cassa, ma il tecnico non intende frapporsi, la trattativa è fra i due club, la richiesta resta di 30 milioni, troppi per Massimo Moratti che intende ripetere l’operazione che ha portato Wesley Sneijder all’Inter nell’ultimo giorno di mercato. Più semplice arrivare a Dirk Kuyt, sei milioni circa per il suo cartellino, anche se il Real Madrid ha smentito la cessione di Royston Drenthe al Liverpool e l’agente del giocatore ha minacciato azioni legali contro chi ha divulgato la notizia. Il Real ha smentito anche l’accordo con Maicon, sulle colonne di As la dirigenza madridista ha ribadito che la distanza fra domanda e offerta resta ampia, mai parlato di 28 milioni più bonus per il trasferimento del brasiliano. C’è anche l’intrigo Nicolas Burdisso a tenere banco. Fernando Hidalgo, procuratore del difensore centrale argentino, ha dichiarato guerra alle manfrine della Roma e minaccia l’Inter: «Dopo tre mesi non sono riusciti a risolvere la situazione. Adesso Nicolas andrà in ritiro con l’Inter e a quel punto intende restarci, non è un pacco postale». La Roma offre 4,5, l’Inter chiede dieci, di verissimo c’è una telefonata di Beppe Marotta all’Inter e al procuratore del giocatore, Burdisso interessa seriamente alla Juventus. È l’ennesima dimostrazione del nuovo trend del presidente Moratti che non intende più aprire il portafogli e smistare euro, è una questione di prezzo, i sentimenti sono finiti nel retrobottega, l’Ad Ernesto Paolillo non ne ha fatto mistero: «La valutazione del giocatore è stata fatta, siamo in una fase di stasi, aspettiamo anche perché non c’è alcuna fretta».
Insomma non tutto è già stato incassato ma Massimo Moratti avrà a disposizione un buon bottino, circa 200 milioni se si sommano anche i proventi che arriveranno dalle finali di Supercoppa europea e italiana, e dal mondiale per club, sponsor e abbonamenti esclusi. E Massimo Moratti ha un sogno: «Uno stadio tutto suo, il presidente non ha mai smesso di studiare ogni possibile opportunità - spiega l’assessore allo sport Alan Rizzi -. Il Comune sarebbe assolutamente favorevole, una grande risorsa per Milano». Individuata l’area nell’ex caserma Perrucchetti, cuore della città, problemi per il no agli stadi del consiglio comunale su eventuali agevolazioni per chi costruisce con fine sociale, ma il desiderio del presidente resta. Il vero ostacolo è il fair play finanziario al quale Massimo Moratti si è imposto di arrivare entro il 2013. Il calcio dà ma prende in abbondanza, l’Inter ha chiuso il 2009 con un buco stimato attorno ai 140 milioni appianato in gran parte dal presidente, dopo la stagione del triplete si ipotizza un deficit di 25-30 milioni, un grande risultato ma la prudenza è più che motivata. Uno stadio da 60mila posti ha un costo che si aggira sui 300-350 milioni, e se anche dovessero iniziare oggi le pratiche come minimo si finirebbe nel 2014, molto probabilmente sotto una nuova Giunta.
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