Sciabolata artica tardiva, arrivano freddo e neve: fine settimana delle Palme a rischio

La primavera mostra il volto più instabile e freddo nel fine settimana delle Palme. Il colpo di coda invernale causato dalla discesa di aria artica. Le aree a rischio e il calo termico previsto

Sciabolata artica tardiva, arrivano freddo e neve: fine settimana delle Palme a rischio
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È sempre attuale, specialmente all'inizio della stagione, il detto "una rondine non fa primavera": il clima mite, asciutto e spesso soleggiato che sperimenteremo in questi giorni non dovrà ingannarci visto che nel fine settimana delle Palme potrà abbattersi sull'Italia una "sciabolata artica" con piogge, temporali, nevicate e un netto calo delle temperature.

Un debole anticiclone

Mancano ormai meno di 24 ore per l'equinozio di primavera che cadrà mercoledì 20 marzo alle ore 4.06 italiana e le condizioni meteo sembrano seguire questa strada con un ritorno dell'anticiclone africano che, come accaduto in passato, questa volta non sarà così forte e duraturo. Se diamo uno sguardo alle immagini del satellite vediamo che sono molte le aree del nostro Paese con nubi sbarse e cieli molto nuvolosi: oggi, infatti, qualche pioggia cadrà al Sud tra Puglia, Campania, Basilicata e Calabria e non si escluono locali temporali. L'alta pressione tenterà un'ulteriore espansione tra oggi e giovedì prima di un graduale, e poi netto, cambiamento delle condizioni atmosferiche.

Gelo tardivo dall'Artico

Tra giovedì 21 e venerdì 22 il transito di un'area ciclonica diretta sui Balcani avrà riflessi anche sul nostro Paese con instabilità in aumento al Centro-Sud con tante nubi e acquazzoni sparsi soprattutto al pomeriggio. Il nostro sguardo, però, si spinge al fine settimana quando il meteo "peggiorerà ancor di più con il ritorno della neve anche sulle regioni centrali, fino a 900 metri di quota!", ha spiegato Lorenzo Tedici, esperto de Ilmeteo.it. "Al momento si tratta di una tendenza meteo e sappiamo che, specie durante il mese di marzo, spingere le previsioni oltre i 3-4 giorni è molto rischioso: ma il vero rischio, soprattutto domenica, è di trovarsi davanti ad un estremo ribaltone".

Cosa accade con le temperature

Il timore è quello che gli esperti chiamano "Sciabolata artica tardiva", ossia un'area di bassa pressione molto profonda piena di aria gelida in arrivo direttamente dal Circolo Polare Artico norvegese. "Se questo affondo si concretizzasse, come attualmente previsto dai modelli meteorologici, avremo un crollo delle temperature di 10-15°C da Nord a Sud, il ritorno della neve sugli Appennini fino a 900 metri di quota e venti molto forti su tutto lo Stivale".

Già da sabato il cambiamento si farebbe strada specialmente sulle Alpi e sulla Valpadana con vento forte un primo calo termico con temporali sulle aree di pianura e nevicate intense oltre i 1200/1300 metri ma in discesa con il passare delle ore.

Domenica, invece, potrebbe esserci il clou del maltempo con il nocciolo gelido in ingresso sull'italia e la formazione di temporali anche forti al Nord-Est e sul Centro-Sud con locali grandinate. Come detto, la neve farebbe la sua comparsa a bassa quota anche sull'Appennino con quello che a tutti gli effetti sarebbe un "colpo di coda invernale" in piena regola.

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